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Cartelloni 6x3: Avellino città ideale condanna pubblicamente questo modo di concepire la politica

Un linguaggio che istiga all’accanimento verbale e dei modi che impoveriscono ulteriormente il livello culturale e spaccano la nostra comunità in maniera inappropriata e pericolosa

E’ il 9 Agosto quando il Sindaco Ciampi sulla sua pagina fb scrive: “…8 consiglieri hanno votato per cancellare tutto il programma di Ferragosto. 5 hanno votato per salvare il Ferragosto. Gli altri? Astenuti.
Ecco le responsabilità di chi ha detto NO al Ferragosto Avellinese:
Nello Pizza, Nicola Giordano, Modestino Verrengia, Lino Pericolo, Alberto Bilotta, Nadia Arace, Costantino Preziosi e Stefano La Verde.
Questi signori per un capriccio politico vogliono affossare la città capoluogo. Far fare brutta figura al Movimento 5 Stelle e alla maggioranza degli avellinesi che mi ha votato sindaco. Ovviamente noi non ci arrendiamo. La festa del 16 agosto di sicuro si farà, la offriremo noi del Movimento 5 Stelle con nostre donazioni spontanee. Sarà più modesta, ma si farà.
E di sicuro faremo girare per la città dei 6×3 con le facce e con i nomi dei consiglieri che hanno privato Avellino della sua festa storica…”

Due giorni dopo arrivano le scuse a mezzo stampa in cui il Sindaco giustifica il post come uno sfogo, dovuto all’amarezza e fa un passo indietro dicendosi conscio di aver adottato un’espressione infelice. Nonostante ciò il parlamentare e sottosegretario Carlo Sibilia continua a sostenere quella linea scrivendo sui social: “…Il nostro unico obiettivo è fare il bene della città e toglierla dalle mani di papponi politici mangiatori seriali di babà alle nostre spalle…”

Oggi compare sui social la foto di un 6x3 autentica ( non un fotomontaggio) che realizza sostanzialmente quella promessa di far girare i volti degli otto consiglieri per la città a scopo punitivo, per aver esercitato democraticamente il loro diritto d’opposizione e avendo spiegato nel merito le ragioni tecniche e politiche della loro obiezione.

Avellino città ideale prende le distanze e condanna pubblicamente questo modo di concepire e far politica, segnalando un linguaggio che istiga all’accanimento verbale e dei modi che impoveriscono ulteriormente il livello culturale e spaccano la nostra comunità in maniera inappropriata e pericolosa. Se il Movimento 5 Stelle ha elementi che certifichino come disonesti gli ex amministratori si rivolga alle autorità competenti e la smetta di fare propaganda diffamatoria sulla pelle delle persone che vivono questa città, compresi gli elettori che non hanno sostenuto “il cambiamento”. Non è possibile tacere e lasciar passare quotidianamente messaggi in cui si contrappongono valori come onestà e disonestà a seconda del sostegno pervenuto o mancato, dove ogni opposizione diventa rosicare e chi si oppone viene consegnato alla gogna mediatica o esposte a pubblico ludibrio.

Chiediamo le dimissioni di chi proprio oggi sempre a mezzo social, invece che negli spazi deputati, dava lezioni di cultura politica, dimostrando ancora una volta, di fronte a fatti, di non averne.

La differenza tra chi pensa di fare il bene comune in questi termini e chi fa politica, passando oggi per un pappone, è evidente anche in situazioni del genere.

Questa non è civiltà, questa non politica, questa non è onestà.

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