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Attività venatoria, l'assessore regionale: "Indirizzo adottato da tutti gli Uffici Territoriali tranne Avellino"

L'assessore Caputo fa il punto sul calendario venatorio e le migliori azioni possibili per una corretta gestione faunistica in Campania

Riprende l'agridiaro dell'assessore regionale Caputo. Dopo la pausa estiva di Ferragosto Nicola Caputo fa il punto sul fenomeno cinghiali sempre più deleterio per gli agricoltori campani. 

"Stiamo cercando di intervenire per arginare un fenomeno che si è aggravato nel periodo pandemico con la chiusura di tutte attività volte ad arginare la diffusione della specie selvatica, peraltro molto prolifica. 

Ma partiamo dalla 'GoodNews' che riguarda il controllo del cinghiale nelle aree urbane, periurbane e nelle aree interdette al prelievo, ai sensi della normativa nazionale. Sono stati, finalmente, ottenuti tutti i pareri rilasciati dai vari Enti coninvolti, Parchi Regionali, Parco Nazionale Del Cilento e Direzione Generale Ambiente. È, dunque, realmente in dirittura d'arrivo l'iter (lunghissimo e contorto) della procedura VAS e VIA sul Piano Straordinario di controllo per la specie cinghiale redatto dalla Regione Campania. Il Piano di controllo è considerato da ISPRA e dal MITE funzionale alla conservazione delle Aree Natura 2000 e sarà d’ausilio alla Regione ed ai Sindaci per poter intervenire in situazioni potenzialmente pericolose generate dalla presenza del cinghiale. A breve, dunque, si riunirá il Tavolo Tecnico presieduto dalla Direzione Ambiente, il cui parere concluderà la procedura VAS".   

L'assessore si sofferma anche sulle migliori azioni possibili per una corretta gestione faunistica in Campania e sull'attività venatoria. 

"Lo stesso iter è stato seguito per i Piani Faunistici Provinciali per i quali, purtroppo, le disomogeneità operative dei vari uffici provinciali STP, hanno delineato tempi sfasati con alcuni piani giunti in fase avanzata (vedi Caserta e Salerno) e altri ancora indietro in particolare Avellino e Napoli. 

Molto rimane ancora da fare, ma la strada sembra tracciata e con il supporto e la concertazione dei vari portatori di interesse, speriamo di poter arrivare, ad attuare le migliori azioni possibili per una corretta gestione faunistica in Campania.

Qualche precisazione anche sul calendario venatorio, che non è strumento di gestione faunistica ma mero ausilio per una coerente fruizione dell'Ars Venatoria.

Anche per questo devo evidenziare che la nota di indirizzo sulla predisposizione dei disciplinari dei piani faunistici provinciali, volta al rafforzamento del legame delle squadre al territorio, con assegnazione fissa e migliore pianificazione delle aree di prelievo, è stata adottata da tutti gli Uffici Territoriali tranne, purtroppo, Avellino che continua a mantenere un triste ed assolutamente inefficiente primato.

Con riferimento al calendario venatorio adottato dalla Regione per la stagione 2021/2022, malgrado le critiche da parte di alcuni- per la verità pochi- cacciatori Old Fashion che contestavano ‘l’innovatività’ del calendario, segnalo una sentenza del TarVeneto di questi giorni, che ha sospeso la preapertura sulla specie della tortora, prevista in Veneto per i primi giorni di settembre. 

Il tribunale amministrativo ha, infatti, accolto l'istanza cautelare avente ad oggetto la specie tortora. Oggetto della sospensione è la “pre-apertura”, ossia l’anticipazione in deroga, degli abbattimenti per questa specie migratrice , la cui popolazione registra un preoccupante decremento su scala continentale.

Il Ministero della Transizione Ecologica aveva invitato quest’anno tutte le Regioni italiane, con tre note ufficiali inoltrate tra marzo e luglio, a soprassedere agli abbattimenti nel periodo di picco della migrazione post-riproduttiva della Tortora (prima decade di settembre), in attesa di un piano nazionale di gestione della specie comprendente anche piani di miglioramento ambientale. Richiesta che la Regione Campania, anche sulla base degli studi scientifici stilati a livello nazionale, ha ritenuto di dover accogliere, ponendosi oggi come modello di gestione venatoria corretta e di riferimento.

Qualche mese fa un cacciatore avveduto mi sprono’ ad andare avanti per la strada intrapresa: ‘ha messo in campo -mi disse- il miglior calendario venatorio della storia della Regione; non tema le critiche di pochi che, tra qualche tempo, saranno costretti a ringraziarla’. D’altronde è questo il compito del decisore politico: saper decidere con cognizione di causa nell’interesse della Regione, cercando di prevedere possibili sviluppi.

Naturalmente questo resta un piccolo passo verso una migliore e sostenibile gestione faunistica che l'Assessorato, mediante gli enti competenti, CRIUV, Osservatorio Faunistico Venatorio e ATC, intende porre in essere". 

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