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Bilancio Alto Calore, Avellino in Azione: "Solita meschina pantomima che stavolta raggiunge livelli mai sognati"

"Azione si rammarica che ancora una volta, si debba delegare alla Magistratura la ricerca e la ricostruzione dei dati contabili e la individuazione delle responsabilità gestionali"

In vista della approvazione del bilancio di Alto Calore Servizi ha inizio nella nostra Provincia la solita meschina pantomima che stavolta raggiunge livelli mai sognati.

Siamo al punto in cui si richiamano all’appello i Segretari di due forze politiche affinché svolgano azione di convincimento presso i sindaci, in occasione della Assemblea della Società che gestisce la risorsa idrica per ben due province della nostra Regione.

La cosa ha dell’assurdo ed onestamente non può suscitare nemmeno ilarità.

Sia ben chiaro non ci sono avvoltoi che danzano sul corpo di un moribondo, ma c’è chi ha sempre fatto rilevare le criticità di un sistema che, negli anni, non solo non ha garantito un servizio efficiente, ma che ha determinato una base di potere per le forze politiche del territorio.

Azione si rammarica che ancora una volta, si debba delegare alla Magistratura la ricerca e la ricostruzione dei dati contabili e la individuazione delle responsabilità gestionali.

Su Alto Calore si sono giocati i destini politici di diverse generazioni di dirigenti e di candidati della nostra terra, ed i cittadini pagano lo scotto nella tariffa, che è la più alta della Campania.

Le scaramucce non ci interessano, le voci, più che fondate, della volontà di uno sdoppiamento delle società per provincia mostrano come in realtà si voglia nascondere sotto la sabbia l’enorme debito accumulato.

Erra chi pensa che in questo modo si possa evitare l’istanza di fallimento e di perdere la corsa all’accaparramento dei fondi del PNRR, perchè sin dal 2021 l’Arera ha invocato un intervento immediato del Governo alla luce della mancata individuazione del Gestore Unico per il servizio idrico integrato.

Siamo alla aberrazione giuridica, e ad un banale tentativo di nascondere le inefficienze e gli inadempimenti dell’EIC, e di una intera classe dirigente.

Chiunque in questi anni abbia provato a dire che c’erano situazioni serissime da prendere in esame, che l’idea di un Concordato Preventivo era una affermazione populista destituita di ogni fondamento, che la gestione pubblica non serve a nulla quando è costantemente in perdita e finalizzata ad avallare il consenso ed il consolidamento del potere, è stato tacciato di essere interessato a vendere l’acqua al Privato o di non avere a cuore la sopravvivenza di Alto Calore.

Armi di distrazione di massa dirette a distogliere l’attenzione della Opinione Pubblica dai veri problemi di quell’ente. 

Abbiamo assistito, in questi anni, al recupero coattivo di crediti prescritti assegnato alla Crearci, poi al piano di riorganizzazione del Personale, ed oggi, in costanza di una richiesta di fallimento promossa dalla Procura, siamo al cospetto di operazioni poco chiare che si ripercuoteranno sui comuni soci, i cui sindaci sono più preoccupati di essere valvassini di questo o quel riferimento, piuttosto che di fare il bene delle proprie comunità.

Azione come ha sempre fatto, invece, continua a sostenere la necessità di operazioni trasparenti e corrette, nel solco di quella che è la normativa attualmente vigente, ed invita i sindaci a chiedere chiarezza non solo sulle poste debitorie dell’ente, ma anche su tutte le delibere adottate nell’ultimo anno dall’attuale Cda e su quale sia la reale consistenza patrimoniale dell’ente.

Davvero dobbiamo aspettare che la chiarezza venga dalla nomina di un Curatore fallimentare o dall’intervento della Procura e, nel mentre, continuare ad assistere ai giochi tra partiti nel segreto delle stanze?

Azione non ci sta ed in questa logica investirà i rappresentanti nazionali del Partito affinché promuovano una interrogazione al Ministero di competenza.

Ci auguriamo che il Sindaco di Avellino, onde evitare che una simile operazione si traduca nell’ulteriore enorme aumento di tariffa a scapito dei soli cittadini irpini ed avellinesi, si faccia promotore di una iniziativa seria tesa a far uscire la città capoluogo da Alto Calore ed ad affidare la gestione dei servizi di acqua rifiuti ed energia ad una nuova municipalizzata cittadina.

E tutto questo prima che intervenga una sentenza di fallimento, che, diversamente, visto che il peso dei debiti ricadrà in ogni caso sui cittadini irpini, rappresenterebbe l’unica possibilità per veder raggiunti, in un colpo solo, gli obiettivi di qualità ed efficienza del servizio idrico, di tutela delle maestranze di Alto Calore e, primo fra tutti, di condanna definitiva della classe dirigente irpina di questi ultimi decenni. La peggiore della storia di questa terra.

Maria Rusolo Responsabile cittadino  Avellino in Azione                                                                           

Giovanni Bove Segretario provinciale  Avellino in Azione                                                                        

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