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Bus pieni e ragazzi lasciati ad aspettare alle fermate, cresce la rabbia

La “settimana corta” ha rappresentato il colpo di grazia alla mobilità. Problemi per pendolari e studenti; diventerà l'ennesimo "ostacolo insormontabile" della provincia di Avellino?

Studenti in piedi «ammassati» sui bus stracolmi, oppure pullman che non si fermano perché già pieni e lasciano i ragazzi in strada. In attesa della corsa successiva o dei genitori che vengano a prenderli con l’auto. E poi segnalazioni di ritardi e di «incidenti» a bordo: i ragazzi, in piedi che cadono a seguito di brusche frenate. Succede sulle corse del trasporto scolastico pubblico della nostra provincia. Alla fine di settembre, è arrivata la segnalazione delle Amministrazioni comunali di Salza Irpina, Sorbo Serpico, Parolise e San Potito Ultra. I quattro Comuni, infatti, hanno stilato una nota congiunta diretta al prefetto di Avellino, Paola Spena, al presidente della Provincia, Rizieri Buonopane, e al direttivo dell’azienda regionale dei trasporti, l’AIR Campania.

La “settimana corta” ha rappresentato il colpo di grazia alla mobilità 

La decisione di molti istituti scolastici siti nel capoluogo di posticipare l'uscita degli alunni dalle ore 13:00 alle ore 14:00, adottando il provvedimento comunemente citato come “settimana corta”, ha comportato una maggiore affluenza di studenti e pendolari che adottano servizi di pubblica mobilità nella fascia oraria succitata. Le amministrazioni scriventi ricevono giornalmente, dall’apertura delle scuole, segnalazioni in relazione a criticità già poste all’attenzione della società AIR Autoservizi Irpini S.p.A. e riguardanti l'assenza di una linea diretta alle ore 14:30 da Avellino "Città Ospedaliera" sino ai comuni suddetti. Tale assenza comporta l'utilizzo di linee dirette in paesi limitrofi tra cui quelle che interessano le tratte Avellino – Lapio, Avellino – Ponteromito, Avellino – San Mango sul Calore costringendo gli stessi studenti a fermarsi paesi vicini – nella migliore delle ipotesi – a quelli di residenza per poi raggiungere le proprie abitazioni con mezzi propri oppure percorrendo a piedi il tragitto che li divide da casa. A tale disagio si aggiungono criticità ulteriori quali il sovraccarico delle linee sopra citate (Avellino – Lapio, Avellino – Ponteromito, Avellino – San Mango sul Calore e contigue) con difficoltà legate alla stessa permanenza in sicurezza sugli autobus di linea in quanto molti utenti sono costretti a sostare in piedi durante il viaggio; situazione ulteriormente aggravata considerate le condizioni igienico-sanitarie che ad oggi siamo ancora chiamati a rispettare. Bisogna sottolineare, infine, che gran parte dell’utenza citata è composta da ragazzi frequentanti scuole secondarie di primo grado, quindi di minore età.

Diventerà l'ennesimo problema "insormontabile" della provincia di Avellino? 

Una situazione a dir poco drammatica che impone una immediata risoluzione del problema, evitando ulteriori disguidi e future azioni da parte di genitori preoccupati per l’incolumità dei loro figli. Quest’ultimi che, neanche a dirlo, vedono negarsi non soltanto il diritto allo studio ma, ancora, anche il semplice diritto a viaggiare “dignitosamente” sui mezzi pubblici. Una criticità che, ovviamente, abbraccia un po' tutti ma che, in Irpinia – come troppo spesso accade – sembra essere divenuto l’ennesimo problema insormontabile.

Possibile che, in questo territorio, ogni difficoltà si rivela un ostacolo impossibile da superare? Probabilmente, a questo punto, dovremmo cominciare a domandarci se - le vere difficoltà - non siano date dai problemi in sé ma - piuttosto - da chi, a quei problemi, dovrebbe porre rimedio. 

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