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Anche Avellino ha il suo bar per cani

A pochi passi dalla Chiesa di Costantinopoli i cani possono rifocillarsi grazie all'iniziativa di un pensionato amante degli animali

Sulla soglia del negozio di legumi a pochi passi dalla chiesa di Costantinopoli, in corso Umberto, da qualche tempo c'è una ciotola con ricambio d'acqua assicurato. Lo chiamano bar per cani o, detta in modo più globale, "Dog bar": angoli con scodelle dove i cani si possono rifocillare.

L'idea viene, manco a dirlo, dall'estero, in molti paesi della Comunità Europea è una moda diffusa apporre erogatori d'acqua predisposti per gli animali. Ma se andiamo a ritroso nel tempo scopriamo che l'iniziativa nasce in Italia due secoli fa a Trieste, quando faceva ancora parte dell'impero Austro-Ungarico. E' del 24 maggio 1877 l'avviso emesso dal Magistrato civico triestino, col quale si ordinava ai proprietari di negozi, botteghe e officine di "tenere costantemente per tutta la durata della stagione calda, esposto un recipiente d’acqua monda, affinché i cani vaganti potessero dissetarsi". Per chi sgarrava era prevista una sanzione pecuniaria.

Quasi 150 anni ci sono voluti perché qualcuno ripetesse quel pensiero gentile dedicato ai cani "vaganti". Quel qualcuno ad Avellino è un pensionato amante degli animali che in nome della civiltà ha pensato di posizionare in varie aree del capoluogo le ciotole d'acqua. Il problema è che qualcuno si è sentito disturbato dal gesto dell'uomo e più volte ha pensato di rimuovere il tutto. Ma l'anziano ha tenuto duro ed ora a vigilare sul dog bar ci pensa il negozio di legumi di Corso Umberto.

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