A Volturara Irpina la Festa del Fagiolo Quarantino
Volturara celebra uno dei suoi prodotti simbolo: il Fagiolo Quarantino.
Tutelato come Presidio Slow Food, il caratteristico legume, coltivato nella Piana del Dragone, sarà il protagonista di due fine settimana all'insegna del gusto.
Dal 2 al 4 settembre e dal 9 all'11 settembre, a Volturara Irpina, enogastronomia, ma non solo. La Festa del Fagiolo Quarantino della Valle del Dragone, infatti, è anche storia, cultura, paesaggio ed ecoturismo grazie alle tante iniziative in programma che vedono la sinergia tra Comune, Pro Loco e Slow-food.
Durante la manifestazione, presso gli stand allestiti per i vicoli del paese, sarà possibile gustare il prezioso fagiolo cucinato nei modi più svariati attingendo dalle tradizioni culinarie del posto.
Musica live, balli e giochi per bambini animeranno le serate della festa divenuta un punto di riferimento per tutta l'Irpinia.
Caratteristiche del Fagiolo Quarantino Presidio Slow food
Detto anche quarantino per la durata del suo ciclo di maturazione il fagiolo di Volturara Irpina è piccolo, irregolare e ha una buccia sottile di color bianco cenere.
La coltivazione è completamente manuale, non si usano fertilizzanti e non è previsto il diserbo chimico per eliminare le erbe infestanti. Una volta raccolti, i baccelli, lunghi circa 15 cm e contenenti circa dieci fagioli l’uno – sono battuti con un bastone o con il "muillo", uno strumento composto da un bastone lungo e robusto cui è collegato, tramite legacci resistenti, un bastone più corto che serve per battere i baccelli secchi e far uscire i fagioli. Dopo la battitura si fa la cernita con il "chiurnicchio", un setaccio rotondo che lascia cadere i residui pesanti. Lanciando in aria i fagioli dal setaccio, grazie all’azione del vento, si eliminano i residui più leggeri. Infine, i fagioli asciugano al sole per altri 3 giorni.
Tradizionalmente si conservano aggiungendo pepe nero e spicchi di aglio e sono ingrediente di numerose zuppe e minestre della tradizione di Volturara: fasùli e ditalini, laane e fasuli, pasta e fasuli, zuppa rè fasuli o scazzuoppoli (pezzi di impasto fritto) e zuppa di fagioli e patate. C’è poi un piatto che lega il fagiolo a un altro prodotto simbolo di questa zona dell’Irpinia, le castagne: i fagioli cuociono con le cotiche di maiale e le castagne secche in acqua, sale e alloro; dopodiché si uniscono in un tegame dove i fagioli, prima di aggiungere le castagne, sono fatti soffriggere in aglio, olio e sugna. Il tutto si serve caldo sul pane raffermo.