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Avellino in festa per Santa Rita ma la pioggia ferma la processione

La processione in onore della Santa è partita alle ore 18.45 dalla chiesa di via Francesco Saverio ma è terminata prima del previsto a causa della pioggia

Avellino in festa per Santa Rita. Centinaia di fedeli si sono raccolti davanti alla chiesa di via San Francesco Saverio per la processione in onore della Santa dei casi impossibili. In testa al corteo, partito dopo la messa intorno alle 18.45, il sindaco di Avellino Gianluca Festa; il vicesindaco Laura Nargi; gli assessori Stefano Luongo, Marianna Mazza, Giuseppe Giacobbe; il comandante della Polizia Municipale di Avellino Michele Arvonio.

Avellino, processione in onore di Santa Rita

"Mi auguro che la comunità possa vivere queste giornate sempre con questa partecipazione, con gioia e devozione - ha affermato il primo cittadino del capoluogo irpino prima dell'inizio della processione - auspico che Santa Rita sia sempre al nostro fianco, che ci guidi e ci protegga".

A causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, la processione non ha potuto percorrere completamente il cammino tradizionale ma è stata interrotta all'altezza di Via Guarini. Dopodiché la statua della santa è stata riportata in chiesa.

La storia di Santa Rita

Il vero nome di Santa Rita è Margherita Lotti. Nasce nel 1371 (per alcuni l'anno di nascita è il 1381) a Roccaporena, frazione a 5 km da Cascia, da Antonio Lotti e Amata Ferri. Sposa Paolo di Ferdinando di Mancino, un ghibellino risentito che Rita aiuta a vivere con una condotta più autenticamente cristiana. Nel 1406, Paolo di Ferdinando di Mancino viene assassinato nei pressi del “Mulinaccio”, dove si era trasferito con Rita e i suoi due figli. Morti anche i due figli di malattia, Rita decide di seguire il desiderio giovanile: all’età di circa 36 anni bussa alla porta del Monastero di Santa Maria Maddalena. Superate le mille difficoltà, con l’aiuto della preghiera ai suoi tre protettori Sant’Agostino, San Nicola Da Tolentino e San Giovanni Battista, finalmente corona il suo desiderio. Muore nel 1447 (o forse nel 1457).

Il processo di beatificazione ha inizio il 19 ottobre 1626, sotto il pontificato di Urbano VIII, che ben conosce la Santa essendo stato vescovo di Spoleto fino al 1617. Fra i principali sostenitori della causa di beatificazione, oltre alla famiglia Barberini, c’è il Cardinale Fausto Poli, nativo di Usigni, villaggio del territorio casciano. È lui a interessarsi anche dei luoghi ritiani di Roccaporena, trasformando nel 1630 la casa-domuncola in capella.

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