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All'AXRT Contemporary Gallery la mostra di Cecilia Luci "Vietato calpestare i sogni"

Vernissage il prossimo 24 giugno

dal 24 giugno al 24 luglio 2021, la Mostra personale dell’ar?sta Cecilia Luci
a cura di Stefano Taccone. 
Vernissage 24 giugno ore 19:00 in via Mancini 19 Avellino
La ricerca ar?s?ca di Cecilia Luci trae grande alimento dalla vita dell’io invisibile e ineffabile,
cui la materia dell’arte si incarica di dare forma. 
Una chiave di le?ura ci è fornita dall’ar?sta stessa allorché ricorda il suo incontro, in tenera
età, con Paul Klee, a?raverso il libro regalatole dalla nonna materna, che era per lei tormento e
ristoro: «avevo paura di quel libro, lo temevo, tanto poten? erano gli effe? che provocava e creava
per me, o in me, una realtà alterna?va nella quale ripararmi». Esso cos?tuiva una sorta di
misterioso varco oltre il quale scoprire un mondo parallelo: «un ipno?co dizionario di leggi
cosmiche ed interiori»; il detonatore di uno «stato d’ipnosi (che) creava una catarsi, una mutazione
crea?va che faceva e fa salire a galla tu?o, ma proprio tu?o quello che era stato messo in
quell’angolo, archiviato per tanto tempo».

Il celebre ar?sta svizzero intende notoriamente la sua ricerca come inserimento nelle forze
crea?ve della natura. La prassi dell’ar?sta romana sembra liberamente riprodurre tale a?tudine,
ma con delle varian? significa?ve, dal momento che, se a Klee interessano più le forze forma?ve
che le forme stesse, Cecilia lascia affiorare le forme del suo io integrale, trovando così un
formidabile mezzo di autoespressione che non di meno trapassa repen?namente da traccia di un
vissuto individuale a immagine di un semi-conscio più aperto alla dimensione colle?va. 
Ogni sua opera, in altre parole, è innanzi tu?o paziente, delica?ssima, cadenzata scri?ura di
una personale storia interiore, sia essa radicalmente aniconica o improntata all’evocazione di
elemen? figura?vi, benché assai s?lizza?. Essa sli?a tu?avia, in un secondo tempo, su di un piano
ulteriore: allora lo spe?atore, pur impossibilitato a conoscere l’insondabile profondità dalla quale
certe epifanie provengono, è capace, in virtù della sua sensibilità e, più specificamente, del
bagaglio di immaginario che scopre di possedere in comune con l’ar?sta, di (com)prendere ciò che
si sta comunicando visivamente pur senza essere in grado necessariamente di res?tuirlo a?raverso
il linguaggio verbale. 
 Il principio del ricamo, con il silenzio e la lentezza compassata che pervadono
inevitabilmente tale pra?ca, con la estrema cura che essa richiede, con il suo inevitabile lambire,
quando non rappresentare, una peculiare a?vità dello spirito, sembra in defini?va ricapitolare
l’ispirazione generale del proge?o in mostra. Parlando di delicatezza e impalpabilità, che non
significano però debolezza ed inconsistenza, Cecilia Luci pare allertarci sul fa?o che ciò che più
conta nella nostra vita è anche ciò che più è fragile e in quanto tale va amorevolmente curato e
fermamente difeso come i fiori di un campo. Ecco perché è severamente «vietato calpestare i
sogni»!

Cecilia Luci vive e lavora a Roma. Avvalendosi di diversi media, la sua ricerca mira ad
indagare un’in?mità confli?uale, raccolta, a tra? dolorosa. Alla base vi è la memoria legata al suo
quo?diano, da cui trae linfa quella sorta di universo parallelo che è la sua interiorità. Negli ul?mi
anni si è inoltre crescentemente avvicinata alle ques?oni femminili, affrontando, tra l’altro, il
problema della violenza simbolica e fisica di cui ancora troppe donne sono vi?me. Ha quindi avviato una collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con l’UDI, conne?endo le
diverse storie e cogliendo il tempo per una reazione forte e condivisa. 
Ha al suo a?vo numerose mostre personali e colle?ve. Tra le personali: “In potenza sono tu?o”, a
cura di Benede?a Carpi De Resmini, Casa Internazionale delle Donne, Roma (2019); “Made in
Water”, a cura di Marco Tonelli e Fabiola Naldi, Museo Macro, Roma (2014); Gravità, a cura di
Gianluca Marziani, Palazzo Collicola Ar? Visive, Spoleto (2012). Tra le colle?ve “AlbumArte. Da
Casa. Abitare il tempo sospeso”, a cura di Cris?na Cobianchi, mostra virtuale (2020); “IT. Spazi di
percezione tra intangibile e tangibile”, a cura dello IED, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea, Roma (2014).
Stefano Taccone (Napoli, 1981), do?ore di ricerca in Metodi e metodologie della ricerca
archeologica e storico-ar?s?ca, è a?ualmente docente di storia dell’arte nei licei. Tra le sue recen?
monografie La radicalità dell’avanguardia (Ombre Corte, 2017), La cooperazione dell'arte (Iod
edizioni, 2020). Collabora stabilmente con le riviste “Frequenze Poe?che”, “Segno” ed “OperaViva
Magazine”.
Mostra in presenza
Ingressi con?ngenta?
www.axrtgallery.com
INFO contact: info@axrtgallery.com
Cell. +393355819837
Tel. 082525851
Ar?sta: CECILIA LUCI
a cura di: Stefano Taccone
?tolo: “Vietato calpestare i sogni”
inaugurazione: giovedì 24 giugno 2021, ore 19.00 - luogo: AXRT Contemporary Gallery 
indirizzo: via Mancini 19 - Avellino - info: Info@axrtgallery.com / 335.5819837 / 0825.25851 
orari della galleria: la AXRT è aperta tu? i giorni ore 10/13, ore 17/20.30
chiusura mostra: 24 luglio 2021

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