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"Adriano Eccel", grande successo per la mostra all'ex Carcere Borbonico

L'esposizione sarà visitabile fino al prossimo 29 aprile

Grande successo di pubblico per la Mostra “Adriano Eccel. Il Tempo Interiore. Archivi dell’Io. Opere 1985 2012”, inaugurata il 31 marzo ed allestita nel Complesso Monumentale dell’ex Carcere Borbonico, visitabile fino al prossimo 29 aprile. Organizzata da Montoro Contemporanea, con la direzione artistica di Gerardo Fiore, che ne è anche il curatore insieme a Franco Sortini e Martina Belluto, l’iniziativa culturale è realizzata in collaborazione con l’Associazione “Adrano Eccel per la Fotografia”, ed il patrocinio della Provincia di Avellino. Un viaggio nella straordinaria arte del grande fotografo, prematuramente scomparso, che indaga l’universo interiore, attraverso scatti rivolti a cogliere l’essenza della sfera emozionale, sottesa all’immagine visiva. Adriano Eccel, infatti, oltre ad essere uno dei più importanti fotografi del panorama internazionale, è stato un acuto studioso della Psicologia e dell’Analisi dell’Immagine, offrendo all’osservatore, una rielaborazione quasi pittorica della riproduzione visiva, con tecnica contemporanea. Un’antologica, dunque, che è un fiore all’occhiello per la nostra città e per il Mezzogiorno, proponendo un itinerario evolutivo non solo dello stile di Adrano Eccel, ma anche della società nei difficili anni della transizione dal ‘900 al terzo millennio. “Ringrazio l’associazione Adriano Eccel per la Fotografia di Trento- afferma Gerardo Fiore- per aver sostenuto il nostro impegno nella promozione delle arti contemporanee, tra cui la fotografia che, oltre al compito di documentare la realtà, assume una vera e propria valenza pedagogica. Con l’allestimento delle opere di Eccel, l’Irpinia e la Campania conquistano centralità nelle avanguardie del dibattito culturale, qualificandosi come laboratori di pensiero e luoghi di accoglienza dei diversi linguaggi”-. L’introspezione di Adriano Eccel si trasmette anche nelle quadrature angolari, a testimonianza della sua abitudine andare oltre ciò che si presenta ai propri occhi, per cogliere le motivazioni intrinseche della comunicazione culturale, come espressione del proprio tempo. Un uomo ed un artista, dunque, che si inserisce tra i giganti dell’estetica, per la sua attitudine a studiare l’armonia visiva con la mutevolezza dello stato interiore, susictando intense emozioni.

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