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La mostra dell’irpino Carlo Alleva, successo al Circolo della Stampa di Avellino

Fondatore del Neofigurativismo, che integra la tradizione pittorica con le avanguardie del Novecento

Il Circolo della Stampa di Avellino, sabato 4 febbraio, era gremito di persone attratte dal convegno e dalla mostra dedicati al maestro irpino Carlo Alleva, fondatore del Neofigurativismo, che integra la tradizione pittorica con le avanguardie del Novecento.

Chi ha avuto la fortuna di esserci ha goduto di un evento che ha nutrito la mente e lo spirito, cosa che può fare solamente l’Arte con la maiuscola. 
Il maestro, nato a Lacedodia nel ‘32 e deceduto ad Avellino nel ‘93 ha impresso nei suoi dipinti la sua visione del mondo, le sue emozioni, le sue sensazioni, esaltando la bellezza sia del singolo soggetto, sia quella della moltitudine, così come evidenziato dalla mandria di cavalli che sembra esplodere dalla tela esposta attualmente nel predetto Circolo cittadino. 

Alleva, come tutti i veri artisti, ha raggiunto e superato i propri limiti, donando al mondo capolavori di bellezza in cui lo sguardo dell’osservatore resta sospeso in un incanto, mentre la mente viene assorbita da una pace che seda ogni pensiero molesto. In ogni quadro esposto insiste una serenità che viene trasferita in chi guarda. L’attimo fuggente resta sospeso ed eterno. Tutto è ritratto nella sua esteriorità e nella bellezza che non è mai stereotipata, ne” volgare.

La notte nuda, con cui nel 1960 gli fu riconosciuto il merito di aver fondato un nuovo movimento pittorico, campeggia in fondo al Circolo e rappresenta una danzatrice che asseconda la notte incombente con movenze geometriche del corpo, sorretto dalle mani sapienti e forti di un uomo. I protagonisti dei suoi spazi cromatici in cui abbondano le tinte chiare e i toni del blu appaiono statuari e sembrano guardare oltre il reale con un’espressione che richiama al divino.

Suggestivo è il dipinto che lo ritrae sul Corso di Avellino insieme alla moltitudine dei passanti, mentre sullo sfondo si intravedono le linee pulite e semplici del duomo. È stato infine emozionante ascoltare la testimonianza del figlio dell’artista, Romeo Alleva, che auspica l’istituzione di un polo culturale cittadino, un luogo fisico insomma in cui gli artisti irpini possano esporre le loro opere, incontrarsi e fare cultura. 

Hanno condotto l’evento Ilenia D’Oria dell’Archeoclub di Avellino, il giornalista Gianluca Amatucci e Pasquale Luca Nacca, promotore di innumerevoli iniziative per la diffusione della cultura e la valorizzazione della città. 

Elena Opromolla, referente EIP Italia Scuola strumento di pace 

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