Baiano sceglie il Maio 2016, a Natale si rinnova la tradizione in onore di S. Stefano
La festività ha antichissime origini, che affondano le radici in tempi pagani, forse correlate con la primavera (Maio, Maggio), tuttavia, si inserisce nella tradizione cristiana a tutti gli effetti, come presentazione di doni a scopo propiziatorio e a ringraziamento: il Maio, l'albero maggiore, vale come offerta sacra. La preparazione alla festa inizia già il 13 Dicembre (il giorno di Santa Lucia, "'a vista 'e ll'uocchie"), quando, prima delle 5:00 del mattino, le campane annunciano ai fedeli l'inizio delle "messe e notte" che durano fino alla mattina del Natale. Poi il 25 dicembre la pianta del Maio viene tagliata, l'albero viene privato dei rami e posto su un carro, per esser portato fino alla chiesa patronale del paese, accompagnato nel suo procedere da canti tradizionali e dalle coreografie dei Gruppi ad Avancarica. Il procedimento è scandito da musica e canti popolari,con il costante accompagnamento di botti e spari a salve. L'albero viene issato dinanzi al sagrato della chiesa grazie a tre funi tese dal tetto della chiesa. Poi viene scalato da un uomo, il cui ruolo si tramanda di generazione in generazione. A lui il compito di arrampicarsi sulla cima dell'albero carico di "tracchi" e sciogliere le tre funi. Il culmine della festa si concretizza nel pomeriggio,quando i giovani percorrono le strade di Baiano per la raccolta di fascine da accatastare ai piedi del Maio per creare un grosso falò propiziatorio ai piedi dell'albero,"o' Fucarone" e intorno ancora persistono i balli e i canti. Il giorno successivo,il 26 dicembre,il Santo Patrono viene portato per le principali strade del paese in processione.
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