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"Haenyeo: Pescatrici, Madri, Mogli", la mostra fotografica di Vincenzo Acampora al Casino del Principe

Una serie di fotografie che cattura la tipica giornata lavorativa di una pescatrice dell'isola di Jeju, in Corea del Sud

La parola haenyeo si riferisce alle pescatrici dell’isola di Jeju in Corea del Sud. Queste pescatrici si immergono senza assistenza fino a 30 metri di profondità per catturare e raccogliere frutti di mare, alghe e pesci. La vita di una haenyeo comincia in giovane età, già dai 8-9 anni e iniziano a lavorare in mare dai 16 anni. Un lavoro che continueranno fino ai 70-80 anni di età.

La haenyeo è figura tradizionale della cultura indigena dell’isola le cui prime testimonianze scritte risalgono agli inizi della dinastia Joseon (1392 - 1987). Nel 2016 le haenyeo sono state iscritte nella lista Unesco del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità; un riconoscimento ottenuto non solo per il loro ruolo nella storia e nell’economia dell’isola, ma anche per il loro metodo di pesca tradizionale ed ecosostenibile.

Questa mostra “Haenyeo: Pescatrici, Madri, Mogli” è una mostra fotografica ispirata da un'intervista fatta da Vincenzo Acampora, giornalista freelance e curatore della mostra, alla haenyeo Lee Mae Chun nel 2017. Una serie di fotografie che cattura la tipica giornata lavorativa di una pescatrice di Jeju: dal momento della preparazione dell’attrezzature fino al ritorno a riva, dove avviene la vendita dei prodotti appena pescati.

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