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Sabato, 20 Aprile 2024
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La fotografia antropologica di Frank Cancian su Rai news 24

Le fotografie in bianco e nero che ritraggono i luoghi, le feste, gli uomini, le donne e i bambini di Lacedonia, in provincia di Avellino, nel 1957, realizzate in sei mesi, sono un focus antropologico, poetico e visivo su quello che è stato

Un interessante approfondimento sul fotografo Frank Cancian è andato in onda ieri nel corso del tg di Rai News 24 delle ore 14:00. 

Sotto i riflettori le foto scattate da Frank Cancian a Lacedonia nel 1957 e in esposizione alla prestigiosa mostra che ne espone una selezione, a Roma, nello storico Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur.

Frank Cancian, ancora giovanissimo ricercatore borsista Fulbright, poi affermato professore di Antropologia Culturale in università statunitensi, ha realizzato nel paese irpino uno straordinario studio di comunità attraverso la fotografia: uno dei più rilevanti frutti dell'impegno delle scienze sociali americane nel nostro Paese negli anni Cinquanta e Sessanta.

A parlarne negli studi Rai di Saxa Rubra il prof. Francesco Faeta, tra i maggiori esperti nel campo dell’antropologia visuale, curatore della mostra e di un volume edito in doppia tiratura italiana e inglese contenente un’ampia scelta antologica delle fotografie lacedoniesi di Cancian e saggi critici a illustrare la rilevanza dell’autore dal punto di vista antropologico ed etnografico, storico-sociale e storico fotografico.

Cancian vive fra la gente di Lacedonia, ne percepisce il vissuto, gli stati d’animo, le gioie e i dolori che registra su pellicola, facendo di quei momenti più disparati che vanno dalla mietitura nei campi ai pellegrinaggi e alla domenica al bar del paese una esplorazione visiva intensa come un continuum, cercando, come ha sottolineato Francesco Faeta, “di restituire un percorso scientifico, ma anche la sua cura estetica da lui profusa nella confezione delle immagini e l’istanza sperimentale che l’ha guidato”. Immagini che emozionano e ipnotizzano, come se fossero scatti privati tratti da un diario intimo, rimasto inedito per molto tempo.

La mostra, frutto di una collaborazione tra il MAVI - Museo Antropologico Visivo Irpino di Lacedonia, il Comune di Lacedonia, il Museo delle Civiltà, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, la Pro Loco "Gino Chicone" di Lacedonia, l’Associazione LaPilart e il Museo etnografico di Morigerati, è intitolata “Frank Cancian. Un paese del Mezzogiorno italiano. Lacedonia, 1957”, è stata inaugurata oltre un anno fa e resterà aperta fino al 5 dicembre, dopo che la sua chiusura è stata più volte prorogata.

La replica della puntata è visibile su Rai play. 

Nel frattempo la dr.ssa Giovanna Silvestri, professionista di Avellino collaboratrice della Provincia e curatrice di diversi progetti museali, è stata nominata Direttrice del MAVI, istituito a Lacedonia (Av) nel 2017 e riconosciuto dalla Regione Campania come museo di interesse regionale.

La nomina è stata effettuata dall’assemblea della Pro Loco “Gino Chicone” di Lacedonia, promotrice del museo e proprietaria del suo fondo principale che è costituito da negativi, provini a contatto e stampe delle 1801 fotografie scattate a Lacedonia nel 1957 dallo statunitense Frank Cancian, allora giovane fotografo e futuro antropologo, oltre che degli appunti originali autografi e di altri materiali relativi al suo soggiorno nel comune irpino.

La Pro Loco di Lacedonia ha inoltre eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del MAVI, la cui prima seduta si è già svolta alla presenza del Sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza. I componenti del nuovo Cda, oltre alla Direttrice Giovanna Silvestri, sono i seguenti:

Giuseppe Bianco, lavoratore dipendente; Elisa Giammarino, docente scolastica; Nicoletta Pasciuti, docente scolastica; Antonio Pignatiello, docente scolastico in pensione, Presidente uscente della Pro Loco e tra i fondatori del museo; Nicola Senese, lavoratore dipendente, neoeletto Presidente della Pro Loco. La responsabilità della comunicazione del museo è stata affidata a Michele Citoni, giornalista e documentarista.

«Il primo impegno dei nuovi organi di direzione – ha dichiarato Giovanna Silvestri – è quello di mettere a punto il nuovo allestimento del museo e gli strumenti di comunicazione dei contenuti ai visitatori in vista della riapertura al pubblico»: la struttura, un edificio ottocentesco situato nel centro di Lacedonia, è infatti al momento chiusa per importanti lavori di ristrutturazione che si sono protratti oltre il termine previsto a causa di ritardi nelle forniture dovuti alla pandemia. La ristrutturazione in corso è finanziata con fondi del P.S.R. Campania 2014-2020 grazie a un progetto presentato dall’Amministrazione comunale di Lacedonia.

Il museo sta pertanto assumendo pienamente le qualità di una moderna struttura culturale ed espositiva: migliore accessibilità e sicurezza dell’edificio, riorganizzazione degli spazi, aumento delle superfici espositive, miglioramento del comfort ambientale, adeguamento delle prestazioni energetiche, rinnovo delle dotazioni tecnologiche. Inoltre, alla sua riapertura il museo potrà vantare un alto standard qualitativo dell’esposizione fotografica, grazie alla stampa da negativo su carta baritata ai sali d’argento di numerose fotografie di Frank Cancian.

«Il MAVI è un museo locale che guarda al mondo – ha dichiarato il Presidente della Pro Loco Nicola Senese – e si è già fatto conoscere da una platea ben più ampia di quella provinciale grazie alla stampa di libri, alla produzione del documentario “5x7 - il paese in una scatola” che circola nei festival internazionali, al concorso fotografico “1801 passaggi” giunto alla quinta edizione e alla collaborazione con gli enti del Ministero della Cultura per la prestigiosa esposizione romana».

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