Finissage della mostra "The Invisible Cities"
Domenica 17 marzo ore 17.00, presso l'AXRT Contemporary Gallery, si terrà il finissage della mostra "The Invisible Cities", a chiusura dell'esposizione.
Sarà presente l'artista Max Coppeta.
Vi invitiamo dunque a prendere parte all'evento, sarà una buona occasione di visitare la mostra, per chi ancora non l'avesse fatto, o di riviverla in una chiave diversa, per chi ha già avuto modo di intraprendere con noi questo viaggio, avendo magari anche l'opportunità di fare una chiacchierata più tranquilla con l'artista.
Vi aspettiamo!
Max Coppeta
e Margherita Peluso
LE CITTA' INVISIBILI
“Se ti dico che la città a cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla.”
Italo Calvino
Questo gioco tra arte e letteratura, così come il frutto delle ricerche di Calvino sullo strutturalismo e sulla semiotica, lascia l'osservatore concentrato sul cogliere le analogie tra l'opera esposta e la visione ampia e colta dello stesso scrittore.
Se lo strutturalismo Calviniano mira a scomporre, Max Coppeta mira a comporre, tramite il suo indiscusso linguaggio artistico, un messaggio comunicativo e raffinato che si perde nella struttura delle sue installazioni lasciando allo spettatore un senso di stupore razionale.
Le opere di Coppeta possono essere viste scomposte, capovolte; non importa quale capitolo leggiamo per primo, interessa proseguire il viaggio insieme a Margherita Peluso, artista performer e co-autrice di questo progetto la quale ci svela, indagando, scomponendo e ricomponendo, il capolavoro letterario attraverso una ricerca espressiva dove il corpo trova il suo fulcro per rielaborare ogni sentiero delle “Città invisibili”. La mostra propone frammenti immaginari dove le opere diventano strade, piazze e paesaggi nei quali immergerci.
Calvino scompone la sua narrazione in tanti piccoli tasselli che vanno poi ricollegati fra loro, e che assumono un senso sia da soli che insieme, esattamente come le opere di Coppeta, il quale, le compone minuziosamente e le pesa con l'occhio dell'artista non lasciando nulla al caso.
Le opere cercano di rendere concreta un'idea attraverso una forma, allo stesso modo, Marco Polo racconta di luoghi forse mai visitati, facendoceli percepire come reali.
Questa mostra, dalla forte impronta teatrale, mette in moto la capacità di ognuno di noi di immaginare panorami in luoghi inesistenti, dare voce alla fantasia, sognare senza toccare, per godersi la bellezza dell'arte, anche non essendo per forza cittadino appartenente a quel luogo. L’evento vive di riflessi e parole che esplorano l’immaginario per farsi concreti.
Stefano Forgione