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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Dedicato a Giuseppe Capone, il miglior documentario italiano è "Sulla via dei Padri"

Bruno Palma premiato al Festival Internazionale del Cinema di Salerno per il corto sulla Transumanza

Grande successo per la 76esima edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno che, per il Gran Galà di chiusura, ha svolto le consuete premiazioni presso una delle sue location storiche, dopo ben due anni di assenza a causa della pandemia da Covid-19: il teatro Augusteo di Salerno.

Quest’anno la kermesse ha vantato un cartellone davvero promettente contando, per ogni open forum e incontro, sempre una gremita platea, tra semplici curiosi e amanti della materia. Sono state affrontate tematiche di estrema importanza sociale, come la  guerra in Ucraina e in Russia, e altre più ilari che hanno visto la presenza di ospiti d’eccezione come quella di Alessandro Siani.

Nella serata di sabato, invece, si è svolto l’appuntamento più importante, ovvero quello delle premiazioni, che ha visto come vincitore assoluto il film “Gauguin and the canal”, del regista Frank Spano e prodotto da Garra Prod., “per il coraggio narrativo di utilizzare i dettagli e gli oggetti come protagonisti delle emozioni e per il sapiente uso della luce capace di illuminare i personaggi con continui giochi di fuoco e ombra, mostrando così il travaglio interiore del protagonista”.

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Tanti sono stati i premi speciali conferiti a film e ad artisti. Ma è sicuramente di grande importanza per l’Irpinia il premio ricevuto da Bruno Palma. Il TROFEO DI CATEGORIA per il miglior documentario Italiano è andato al regista originario di Bisaccia per SULLA VIA DEI PADRI, il film che racconta della transumanza e della resilienza della famiglia Moscariello.

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Un premio molto sentito anche perché Bruno si è avvicinato a questo mondo grazie alla figura di Giuseppe Capone, prematuramente scomparso, tra i grandi promotori della valorizzazione di questo rito ancestrale dal fascino e dal valore immenso. 

"Sulla via dei Padri. Premio miglior documentario italiano alla 76esima edizione del Festival Internazionale del cinema di Salerno. Dedicato all'amico Giuseppe Capone. Grazie a tutti - ha commentato Palma".

Un documentario di 52 minuti, narrazione fedele delle vite di Felice, Massimo e Manuel (rispettivamente padre, figlio e nipote): tre generazioni a confronto che rinnovano periodicamente il rito della transumanza. Una 'favola' senza tempo che scandisce le loro esistenze secondo i ritmi della natura e le esigenze delle vacche da latte allevate allo stato brado. Un itinerario incredibile lungo l'antica via dei tratturi. Qui da centinaia di anni si ripete questo spostamento a piedi e il percorso è ben fissato nella memoria degli animali e dei loro mandriani. Montella è un po' il fulcro di questa meravigliosa ritualità: grazie alla resilienza di pastori, casari e normali cittadini la transumanza riesce ad attraversare le epoche sopravvivendo alla società industriale. 

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