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Cultura Mercogliano

L'eco di Mamma Schiavona rivive lungo il sentiero dei pellegrini

Un percorso ricco di suggestioni che ancora oggi, a piedi scalzi, i pellegrini ripercorrono in segno di devozione

I pellegrinaggi a Montevergine per rendere omaggio a “Mamma Schiavona” sono una tradizione antichissima. 

Un rito e un atto di fede molto radicato, non solo in Campania, ma anche in tutto il resto del Sud Italia. Le prime testimonianze di salite al monte Partenio si hanno già all’epoca di Guglielmo da Vercelli quando piccole comunità di persone giungevano alla chiesa soprattutto per conoscere il virtuoso Patrono di Irpinia; nel 1139, in un documento, si narra di pellegrinaggi per invocare la grazia divina e il 12 settembre 1263, papa Urbano IV, afferma come la zona di Montevergine sia diventato un importante centro di preghiera. 

Nella notte tra l’11 ed il 12 settembre per tradizione si svolge la consueta Juta da Ospedaletto a Montevergine, ma tutto l'anno, ormai da secoli, il percorso è meta di fedeli. 

L'itinerario 

 La salita, che in dialetto diventa Juta è un percorso ricco di suggestioni tra scorci naturalistici, leggende e panorami mozzafiato. 

Il sentiero inizia a breve distanza da Piazza Demanio di Ospedaletto e ricalca per breve tratto il sentiero n. 200 GTP (Grande Traversata del Partenio). Lungo il percorso si passerà dai castagneti visibili alla partenza dell’escursione, subito fuori dal borgo di Ospedaletto, fino alle faggete rigogliose che si incontrano già a partire da 800 metri di quota.

Il primo tratto

Il sentiero ancora oggi, ripercorre lo stesso cammino utilizzato dai pellegrini secoli fa. Il primo tratto è caratterizzato da un percorso basolato in salita che conduce alla cappella dello Scalzatoio così chiamata perché un tempo i pellegrini vi lasciavano le proprie calzature per proseguire a piedi nudi in segno di devozione, o per espiare i propri peccati. 

Il trono della Madonna 

Il percorso prosegue con tornanti in salita fino al Trono della Madonna, un singolare masso calcareo a forma di sedile su cui la tradizione popolare vuole si sia seduta la Madonna diretta al Partenio e dove per secoli hanno fatto lo stesso i pellegrini modellandone ulteriormente la roccia. 

Il Tiglio sacro e l'arrivo al Santuario 

L'itinerario prosegue fino ad incrociare la strada carrabile all’altezza del Casone. Qui bisogna mantenere la destra, parallelamente alla strada e deviare a destra su strada acciotolata fino al “Tiglio Sacro”. Da questo punto s’interseca più volte la strada asfaltata e si percorre l’ultimo tratto delle Stazioni della Via Crucis fino all'arrivo al maestoso Santuario di Montevergine.

Percorso

Ospedaletto d’Alpinolo – Scalzatoio – Santuario di Montevergine (Sentiero 202 + S.I.)

Mercogliano – Santuario di Montevergine (Sentiero 201+ S.I.)

Quote Altimetriche

Percorso 202: Ospedaletto (720 m.) – Scalzatoio (750 m.) – Santuario di Montevergine (1260 m.)

Percorso 201: Mercogliano (550 m.) – Casone (968 m.) – Santuario di Montevergine (1260 m.)

Dislivello

Percorso 202: Ospedaletto-Scalzatoio (30 m.) – Scalzatoio-Santuario di Montevergine (510 m.)

Totale (540 m.)

Percorso 201: Mercogliano-Casone (418 m.) – Casone-Santuario di Montevergine (292 m.)

Totale (710 m.)

Difficoltà

E

Tempo di percorrenza

Sentiero 201 h. 2,00-2,30 – Sentiero 202 h. 1,30-2,00

Presenza di acqua

All’inizio e alla fine

Raccordo con altri sentieri

Da Ospedaletto al Casone e da Mercogliano al Casone S.I. 89 (ex 202)

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