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Cultura

Raffaella Foggia presenta il suo libro "Enneatipi cinematografici"

"Questo lavoro nasce dal desiderio di coniugare due mie passioni – il cinema e l’Enneagramma – e per permettere un primo approccio allo strumento dell’Enneagramma, grazie alla descrizione di alcuni personaggi cinematografici"

La scrittrice Raffaella Foggia presenta la sua nuova opera, “Enneatipi cinematografici”. Il cinema ci permette non solo di evadere momentaneamente dalla realtà e viaggiare con la fantasia, ma anche di riflettere su temi sociali ed etici. Cosa accade, però, dentro di noi, quando guardiamo un film?

Si mettono in moto tre meccanismi fondamentali, la proiezione, l’identificazione e la suggestione. Attraverso la prima lo spettatore attribuisce agli attori le proprie idee e aspirazioni, grazie alla seconda si assimilano ai propri gli aspetti e i sentimenti dei protagonisti della storia, mentre la suggestione - che si verifica grazie alla particolare situazione (Di solito, la condizione in cui ci si approccia alla visione di un film è caratterizzata dal buio ed è comoda e confortevole come durante il sonno) - fa sì che lo spettatore viva qualcosa di simile a quello che si sperimenta nel sogno che gli permette di accettare anche le situazioni più estreme che accadono sullo schermo.

È per questo motivo che il pubblico è attratto dalle storie che mostrano i fattori che agiscono negli strati profondi della mente e che consentono di appagare, in forma inoffensiva, gli impulsi che la coscienza considera proibiti. Il cinema può avere, così, un efficace ruolo di facilitatore nella conoscenza di se stessi.

Guardare sullo schermo atteggiamenti e comportamenti che ricalcano i nostri permette di comprenderci in profondità ed, eventualmente, di modificare quegli automatismi che costituiscono il nostro carattere. A volte, infatti, siamo incerti su cosa fare nella e della nostra vita, inspiegabilmente scontenti anche quando tutto va bene, altre volte ci sentiamo estranei o soli anche se siamo insieme ai nostri cari, o ancora possiamo entrare in conflitto con gli altri e provare imbarazzo quando cerchiamo di ricomporre le nostre relazioni. Attraverso il cinema, si può uscire dalla nostra storia individuale e accedere a una sorta di dimensione mitica, in cui i sentimenti possono essere simbolicamente usati come elementi di trasformazione e l’individuo può passare dall’autoboicottaggio all’autorealizzazione.

Questo perché, come sostiene Richard Riso, Siamo prigionieri in una cella incustodita, una cella che ha le pareti trasparenti e che proprio per questo le riteniamo essere i confini della nostra libertà di espressione e di relazione. L’Autore sostiene anche che nessuno ci confina e che la chiave per liberarci è rinchiusa con noi.

Se riuscissimo a trovarla potremmo evadere, ma anche se lo facessimo c’è una parte di noi che è spaventata da tutto ciò che è là fuori. In psicologia, l’approccio immaginale, che ci può aiutare in questa liberazione prende avvio con la psicologia analitica di C. G. Jung, si sviluppa nella psicologia archetipica di J. Hillman e si adatta in modo perfetto all’Enneagramma che possiamo considerare un passe-partout in grado di aprire le porte della nostra cella, una mappa che può farci da guida nel nostro sviluppo personale.

Ma che cos’è l’Enneagramma?

L’Enneagramma (dal greco ennea, nove, e gramma, disegno) è un simbolo geometrico utilizzato in ambito esoterico e psicologico. Graficamente, è rappresentato da una circonferenza, su cui i punti sono numerati in senso orario da 1 a 9. Le origini del simbolo sono antichissime: sembra servisse – nella tradizione orale dei Sufi e dei Padri della Chiesa - per interpretare le leggi dell’universo, comprendere la cosmologia, l’astronomia, la matematica, la filosofia, la chimica, l’arte e la musica.

Il merito di aver portato le teorie dell’Enneagramma alla conoscenza del mondo occidentale spetta soprattutto a George Gurdjeff, Oscar Ichazo e Claudio Naranjo. Il primo, all’inizio del 1900, ha usato l’Enneagramma per descrivere l’ordine cosmico dell’universo. Dagli anni ‘60, poi, l’Enneagramma comincia a essere applicato in ambito psicologico, come “mappa” della personalità. In particolare, Oscar Ichazo, psichiatra boliviano, ne ha rielaborato in modo del tutto personale il significato, utilizzandolo come tecnica di autoconoscenza e indagine psicologica di nove peculiari tipi di personalità. È però Claudio Naranjo, psichiatra cileno e allievo di Ichazo, negli anni ‘70, a elaborare “le descrizioni fondamentali di nove modelli di carattere, ognuno con possibili schemi mentali, emozionali e comportamentali”

La teoria dell’Enneagramma afferma che le strutture psicologiche di un individuo si sviluppano da risposte primarie emotive e successivamente da strategie cognitive e comportamentali nate per gestire le richieste dell’ambiente in cui egli nasce. Il bambino, in un momento precoce della sua esistenza (0 - 36 mesi), apprende e attua inconsapevolmente strategie di rinuncia di alcune parti di sé per adattarsi all’ambiente e per “sopravvivere”a esso, con l’obiettivo primario di essere accettato e amato: è questo che forma il suo carattere e la sua personalità.

Ogni tipo rappresenta, quindi, l’irrigidimento delle risposte infantili nel processo di adattamento con l’ambiente e si struttura attorno a un nucleo emozionale (Passione) che può essere considerato la risposta emotiva che si imbocca automaticamente davanti a un problema e un nucleo cognitivo (Fissazione) grazie alla quale giustifichiamo a livello razionale tutti i nostri automatismi.

Questo lavoro, quindi, nasce dal desiderio di coniugare due mie passioni – il cinema e l’Enneagramma – e per permettere un primo approccio allo strumento dell’Enneagramma, grazie alla descrizione di alcuni personaggi cinematografici nei quali è possibile riconoscere quelle caratteristiche del nostro carattere e quegli automatismi che fanno parte di tutti noi, che ci limitano nelle nostre relazioni e nel nostro sviluppo personale. Dopo una breve introduzione teorica, l’Enneagramma è usato come uno strumento pratico di descrizione delle caratteristiche dei personaggi e potrà fornire, attraverso la loro capacità di evolvere o meno, uno spunto di riflessione.

Grazie all’Enneagramma è possibile, infatti, analizzare la loro visione del mondo, le loro potenzialità e limiti e, attraverso essi, riconoscere i propri. Il coinvolgimento nelle loro avventure - al di là della condivisione dei valori morali e degli obiettivi personali dei personaggi – può permettere di trovare risposte a quel bisogno universale dell’essere umano che è quello di comprendere come condurre la propria vita.

Questo libro, quindi, può essere un mezzo per coloro che si approcciano per la prima volta all’Enneagramma per comprendere il funzionamento di ognuno di noi e rappresentare lo sprone – se lo desiderano – a intraprendere un percorso di conoscenza di se stessi.

L'intervista all'autrice

Chi è Raffaella Foggia, si presenti al pubblico?

Sono una psicoterapeuta di orientamento psicodinamico e lavoro nell'ambito della riabilitazione da poco meno di vent'anni. Il mio lavoro riguarda soprattutto il sostegno psicologico ai bambini ed alle famiglie che intraprendono un percorso riabilitativo a causa di patologie che vanno da problematiche fisiche a quelle cognitive o relazionali. È un lavoro che mette a contatto con storie dolorose ma essere parte di un percorso di presa di coscienza e consapevolezza delle persone è una delle parti più soddisfacenti della mia professione. In passato ho collaborato con l'università di Napoli Federico II nell'ambito dell'integrazione degli studenti con disabilità e nel progetto laboratorio fiabe nell'ambito della oncologia pediatrica. Oggi oltre alla mia attività clinica, in cui in particolare mi occupo di quelle che sono le conseguenze della pandemia soprattutto degli adolescenti, mi sto dedicando ai corsi di formazione sull'Enneagramma ed allo studio di questa materia.

Ci parli della sua passione per il cinema?

Il mio amore per il cinema è nato grazie alla passione di mio padre per la settima arte. Sin da piccola ho visto film e continuo ancora oggi: in questo periodo di chiusura ho sentito la mancanza della sala buia e della possibilità di lasciarsi catturare dalla magia che solo il cinema sa dare.  Posso dire di essere onnivora rispetto ai generi cinematografici: amo che mi si raccontino belle storie.

Come si è avvicinata allo studio dell’Enneagramma?

Il mio incontro con l'Enneagramma risale a vent'anni fa. È stato un incontro fortuito che mi ha permesso di conoscere un potente strumento di conoscenza del sé e di trasformazione personale che permette di rompere tutti quegli automatismi che non ci consentono di essere autentici bene nostre relazioni. Descrivere l'Enneagramma in poche parole è complesso perché si rischia di essere superficiali e riduttivi vista la storia millenaria che lo riguarda. Si rifà infatti al sufismo e ai padri della chiesa, anche se la versione che utilizziamo oggi deriva soprattutto dagli studi di Naranjo uno psicoanalista sudamericano che lo ha applicato alla psicologia moderna. L’Enneagramma è un modello della personalità umana, ed in questa accezione viene utilizzato come un sistema, una "mappa" che descrive nove tipi di personalità - al di là di tutte le possibili differenze individuali - e i rapporti tra loro. Più che una mera classificazione, l'Enneagramma però è un modello dinamico in cui ogni enneatipo racchiude le potenzialità di tutti gli altri, anche se per ogni persona è riscontrabile un'identificazione più forte con un certo tipo. È importante sottolineare che non esiste un enneatipo migliore di un altro, o più fortunato in termini di risorse personali: nella dinamica dell'Enneagramma sono tutti ricchi di potenzialità e, a seconda della propria evoluzione o involuzione, tendono verso un certo tipo di positività o di negatività caratteristiche.

Come sono strutturati i suoi corsi?

I corsi sono strutturati in sei incontri di 8 ore ciascuno, si tengono rigorosamente in gruppo perché la possibilità del confronto diretto con tipologie di personalità diverse ma anche e soprattutto con persone che incarnano la nostra stessa tipologia è un fenomenale strumento di lavoro. I corsi sono strutturati in due livelli, uno base ed uno di approfondimento: il primo permette la conoscenza dei diversi tipi, di come la nostra personalità si sia strutturata sin dalla prima infanzia e di come i nostri automatismi influenzano le nostre vite. Il secondo livello approfondisce la conoscenza personale e le influenze che i tipi hanno tra di loro.

I corsi sono rivolti ad un pubblico ampio di persone, non solo agli addetti ai lavori. Possono essere utili, infatti A coloro che desiderano ottimizzare la gestione di sé e delle proprie emozioni attraverso un processo di osservazione, comprensione ed auto trasformazione, a coloro che intendono affinare le proprie capacità relazionali, attraverso l’empatia e una comunicazione efficace e coinvolgente, agli operatori professionali impegnati nelle relazioni di aiuto e sostegno terapeutico, ma anche alle coppie per acquisire una più vantaggiosa comprensione reciproca e migliorare il rapporto ed alle famiglie come strumento di ausilio nella gestione delle relazioni familiari.

Ci parli del suo libro.

Enneatipi cinematografici nasce durante il periodo della pandemia, è il mio primo libro anche se in passato ho collaborato a diverse pubblicazioni in ambito psicologico. Non poteva non riguardare due delle mie passioni. Anche questo è nato da un incontro fortuito con Donatella De Bartolomeis l'editrice de Il Papavero: è stata una sorta di sfida, partita con l’idea di pubblicare brevi monografie per far conoscere l’Enneagramma ad un pubblico ampio, attraverso la descrizione di personaggi cinematografici per permettere una veloce immedesimazione e si è trasformato in un progetto più ampio che mi sta dando grandi soddisfazioni. Dal punto di vista strutturale, dopo una breve introduzione teorica, l’Enneagramma viene utilizzato come uno strumento pratico di descrizione delle caratteristiche dei personaggi, fornisce, grazie alla loro capacità o meno di evolvere, uno spunto di riflessione per ognuno di noi e, attraverso l’analisi delle loro potenzialità e limiti, di riconoscere i nostri.

Ha altri progetti editoriali ne cassetto? Se sì, quali?

La voglia di scrivere sembra autoalimentarsi ed è emozionante avere la possibilità di parlare anche se in modo indiretta a tante persone di questo potente strumento di autoconoscenza. I miei progetti, in questo momento riguardano la possibilità di esplorare atri campi oltre al cinema per permettere un approccio più fruibile all’Enneagramma. Per questo motivo, ho pensato di dedicarmi allo studio delle biografie di alcuni personaggi storici per tentare una loro descrizione in termini di tipologie dell’Enneagramma.

Biografia dell'autrice

Raffaella Foggia (Napoli, 27/01/1975). Psicologa Clinica e Psicoterapeuta, lavora con bambini adolescenti e famiglie nell’ambito della riabilitazione in FKT. Ha collaborato in qualità di Researcher al Progetto ViDaCs – Violent Dads in Child Shoes nell’ambito del “Rights, Equality and Citizenship Programme 2014 -2020 finanziato dalla Commissione Europea – DG Justice and Consumers. Ha collaborato con la Commissione Disabilità dell’Università degli Studi di Napoli Federico II come psicologa del Punto di Accoglienza per studenti con disabilità. Ha partecipato alla ricerca sulle problematiche psicologiche connesse alla Sclerosi Multipla dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Ha collaborato alla ricerca di “Problematiche psicologiche connesse alla malattia oncologica in età evolutiva”, coordinata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II. È coautrice di diverse pubblicazioni su “Problematiche psicologiche connesse alla malattia oncologica in età evolutiva” e su “Studenti universitari e disabilità”. Da oltre vent’anni studia l’Enneagramma della personalità di cui tiene corsi da diversi anni.

È appassionata di letteratura e cinema e il libro – “Enneatipi cinematografici” coniuga sue due passioni con lo scopo di permettere un approccio semplice ma non semplicistico alla teoria dell’Enneagramma.

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