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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Grande partecipazione per la presentazione del libro “Storia dell’Italia corrotta”

L’evento è stato promosso dall’Associazione “IDEA Irpinia – #ideairpinia” in collaborazione con la rivista nazionale “Stylise Magazine”

Grande partecipazioni per la presentazione del libro “Storia dell’Italia corrotta” , scritto dal professor Isaia Sales e dalla dottoressa Simona Melorio, che si è tenuta, lo scorso venerdì, presso il Circolo della Stampa di Avellino.

L’evento è stato promosso dall’Associazione “IDEA Irpinia – #ideairpinia” in collaborazione con la rivista nazionale “Stylise Magazine”.

L’ampia partecipazione, non affatto scontata, ha premiato il lavoro di questi anni e fa ben sperare che l’opinione pubblica possa prendere ancor più coscienza dei danni causati dalla corruzione al nostro Paese. Ha spiegato Marcello Rocco, Coordinatore dell’Ass.ne IDEA Irpinia e corrispondente della rivista www.stylise.it. Rocco ha continuato asserendo che solo dando forza a chi affronta, in maniera seria e concreta, questi fenomeni è possibile arginare e cercare di sconfiggere una piaga che droga l’economia e provoca un danno annuale alle casse dello Stato, quindi agli italiani, stimato intorno ai  200 miliardi di euro il doppio di quello calcolato per l’evasione fiscale. Si è quindi affrontato il tema delle “nuove tangenti” elargite sotto forma di consulenze e/ progetti fittizi. Addirittura, come scoperto in alcune indagini, per convegni sulla legalità, così da corrispondere somme di denaro al socio in affari dell’amministratore di turno. Un fenomeno che soprattutto nella Pubblica Amministrazione non tende a diminuire, tutt’altro.  Basti pensare che troppo spesso la legge Bassanini viene disattesa, ad esempio gli affidamenti diretti alle ditte per lavori sotto i 40.00 euro anziché essere indicati dagli uffici e dai funzionari preposti, come prevede la legge, in base a criteri oggettivi tecnico-economici, vengono portati avanti da politici compiacenti che poi hanno il loro tornaconto personale a discapito, dell’Ente, dei cittadini e delle aziende che non entrano a far parte di questo sistema.

L’iniziativa è stata impreziosita dagli interventi delle due firme del giornalismo Enrico Fierro de “Il Fatto Quotidiano” e Norberto Vitale dell’ANSA i quali sono entrati nel merito dell’argomento trattato citando vicende sia di attualità politica che dei decenni addietro come tangentopoli. E’ stato sottolineato come la corruzione “ha consenso sociale” per questo sembra inarrestabile. Tanti che si indignano sui social network e guardando la tv, davanti ai danni causati dalla corruzione ed il malaffare, sono gli stessi che poi senza esitazione alcuna, nel segreto dell’urna, votano i responsabili di questo scempio. A tal proposito sono stati messi in evidenza i recenti fatti di cronaca che si sono registrati in Irpinia, emersi a seguito delle indagini sul “Nuovo Clan Partenio”, che hanno visto intrecciarsi casi di corruzione e rapporti  di stampo mafioso-camorristico tra esponenti politici, personaggi di malaffare, professionisti e funzionari pubblici.

Infine gli autori Isaia Sales, professore presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, e Simona Melorio, ricercatrice dell’Università del Molise, hanno spiegato l’approccio storico utilizzato per descrivere il fenomeno della corruzione dalla nascita dello Stato italiano fino ai giorni d’oggi. Nei loro interventi sono stati smontati, uno ad uno, i luoghi comuni che ruotano, da sempre, intorno a questo tema portando all’attenzione dei presenti il fatto che la corruzione riguarda in egual misura l’intero Paese e non solo il Sud Italia.  Un crimine “biunivoco” che non ha vittime in quanto sia il corrotto che il corruttore traggono benefici e che non vede alcuna costrizione come nel caso del pizzo. Reati che riguardano principalmente le élite e che proprio per questo motivo spesso sono giustificati. Infatti un ulteriore stereotipo che viene smontato nel testo è quello che vedrebbe il politico corrotto come uno capace mentre quello onesto privo di qualità di governo, praticità ed efficienza. La corruzione rappresenta l’anticamera della permeazione delle organizzazioni di stampo mafioso e camorristico nel tessuto sociale, imprenditoriale e politico-istituzionale. La storia dell’Italia non coincide con quella della corruzione e della mafia. Quello che è inaccettabile e non voler far rientrare anche questi fenomeni nella storia del nostro Paese. Se non si studiano e comprendono i fatti storici allora queste due metastasi cancerogene non potranno essere comprese ed affrontate. Fenomeni umani che in quanto tali è possibile combattere e sconfiggere!

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