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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

Le opere di Nicola e Ermonde Leone donate a Villa Amendola

Il Museo Civico di Villa Amendola si arricchisce di elementi di pregio artistico, soddisfatto l'assessore Gambardella

Un’altra donazione che racchiude un altro pezzo di storia dell’arte irpina. Si tratta di quattro pregevoli opere, rispettivamente una del noto pittore naif Nicola Leone e tre dell’altrettanto noto scultore Ermonde Leone, che da  Reggio Calabria sono giunte ad Avellino per trovare permanente collocazione all’interno del Museo Civico di Villa Amendola. 
Ad accompagnare le opere al Museo della città di Avellino e a consegnarle all’Amministrazione Comunale del Capoluogo Irpino il Maestro Ermonde Leone, che giunto a Villa Amendola è stato accolto ed accompagnato in una visita alla struttura avellinese dallo Storico dell’Arte Alberto Iandoli, Responsabile del Polo Museale cittadino, col quale si è complimentato per “il notevole lavoro svolto”. Successivamente il Maestro Ermonde Leone si è recato a Palazzo di Città dove ha incontrato l’Assessore alle politiche culturali Bruno Gambardella col quale si è intrattenuto a parlare delle sue opere e di quella del padre Nicola concesse alla pubblica fruizione negli spazi museali di Villa Amendola.

Soddisfatto per questa nuova donazione l’Assessore alle politiche culturali Bruno Gambardella: “Non posso che esprimere al Maestro Ermonde Leone la mia più che sentita gratitudine per aver scelto di esporre tre sue opere scultoree e un dipinto realizzato da  suo padre Nicola nel nostro Museo Civico”.


“Le quattro opere d’arte di cui si arricchisce Villa Amendola – ha aggiunto il delegato alle Politiche Culturali di Palazzo di Città – vanno a sommarsi alle già tante opere di noti artisti avellinesi ed irpini che nei mesi scorsi, grazie al lavoro del dott. Alberto Iandoli, sono giunte nel nostro Museo, e che costituiranno il primo nucleo di una nuova sezione del Polo Culturale di via Due Principati che vorremo  dedicare agli artisti irpini del ‘900. Nello specifico – ha proseguito l’Assessore Gambardella – per ciò che riguarda la famiglia Leone, che notoriamente è una famiglia che da più generazioni si dedica con successo alle arti figurative, con il dott. Alberto Iandoli  abbiamo pensato di dedicare una sala della istituenda sezione dedicata alle arti figurative. Ciò perché riteniamo giusto raccontare in un unico spazio la storia di una famiglia che, grazie al fare operoso di diversi suoi componenti, tanto ha rappresentato nel campo della cultura avellinese e irpina del ‘900, e non solo”.

Alle parole dell’Assessore alle Politiche Culturali Bruno Gambardella vanno ad aggiungersi quelle dello Storico dell’Arte Alberto Iandoli, ideatore e curatore del Museo Civico di Avellino. “Avere nel Museo Civico di Villa Amendola l’opera dal titolo Lo zampognaro, un olio su tela del 1956  del  pittore naif  Nicola Leone, nato a Pratola Serra nel 1891 e morto a Napoli nel 1974, di cui si sono occupati nomi altisonanti della cultura italiana del ‘900 come Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli e Cesare Zavattini – ha dichiarato soddisfatto il Curatore del Museo Civico – mi riempie di gioia, e consente al nostro  museo  di raccontare ai visitatori la storia singolare di un irpino del ‘900. L’artigiano Nicola Leone, infatti, ad un certo punto della sua vita, affascinato da quella che i più definiscono la decima musa, ovvero il cinema, decise di aprirne uno, nel 1926, ad appena un chilometro da Avellino, nel suo paese natale, Pratola Serra. Non contento di ciò, nel dopoguerra decise, da autodidatta, di dedicarsi alla pittura che man mano, complice il successo che sin da subito iniziò a riscuotere, assorbì tutto il suo tempo, al punto tale che decise di dedicarsi solo a quello per tutto il resto della sua vita”. 

“Ringrazio quindi il Maestro Ermonde Leone per l’opportunità concessa di esporre un’opera di suo padre Nicola a Villa Amendola – ha proseguito soddisfatto il dott. Iandoli – così come lo ringrazio per le sue tre opere scuoltoree, che ha concesso al nostro Museo, due delle quali realizzate in terracotta maiolicata con lustri metallici. Mi riferisco alle opere dai titoli Cero Pasquale e Tabernacolo, e una in ceramica invetriata, costituita da sei formelle con scene religiose, composte su di un unico pannello. Nell’attesa che venga allestita la nuova sezione del Museo dedica agli artisti irpini, abbiamo deciso di collocare momentaneamente nella Sala Conferenze del Museo per consentirne una immediata fruizione da parte dei visitatori di Villa Amendola le tre opere di Ermonde Leone e il prezioso dipinto di Nicola Leone. Voglio infine ricordare che il maestro Ermonde Leone – ha concluso Iandoli – è  presente sulla scena artistica nazionale dalla metà degli anni ’50 del secolo scorso ed è stato allievo prima di  Domenico Stasi e poi di  Alessandro Monteleone, entrambi scultori di indiscusso valore. A lui si deve la realizzazione della monumentale scultura  Le Sirene dello Stretto, considerata uno dei principali attrattori artistici di Reggio Calabria, città dove dal 1957 Ermonde Leone vive e ha messo radici, senza mai dimenticare però la sua terra d’origine, la nostra Irpinia, nella quale frequentemente fa ritorno. E a conferma di ciò, dell’amore dell’artista per la nostra Irpinia, l’opportunità concessa al nostro Museo Civico di Villa Amendola di poter arricchire la sua offerta ai visitatori, con la fruizione delle sue tre opere e del dipinto di suo padre Nicola”.
 

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