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Cultura

“L’interculturalità come diritto” per contrastare le discriminazioni sin da bambini

Il progetto delle Acli si è sviluppato nelle scuole, per insegnare l’accoglienza ai bambini, che diffondano, domani, la cultura dell’integrazione.

Si conclude alle soglie dell’estate “L’interculturalità come diritto”, il progetto 5×1000 delle Acli di Avellino, che quest’anno ha avuto come tema il contrasto ad ogni forma di discriminazione.
Il progetto è stato condotto dalle psicoterapeute Mariangela Perito e Mara Festa ed è stato rivolto agli alunni della IV A e della IV D dell’Istituto Comprensivo Regina Margherita di Avellino, con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’incontro con l’altro, stimolando una riflessione su differenza e diversità intese come unicità delle persone da rispettare.
Il percorso ha previsto, per ciascuna classe, un incontro finale alla presenza di due ragazzi africani ospitati nei centri di accoglienza: Bilal Said Cisse e Sekou Tidiane Camarà hanno portato testimonianza diretta della propria esperienza e hanno risposto alle domande dei bambini che, mettendosi in gioco in prima persona, hanno permesso di superare le rappresentazioni sociali basate sul senso comune, in un’atmosfera satura dal punto di vista culturale ed emotivo. Un momento di stimolo e arricchimento, importante tanto per gli studenti quanto per i ragazzi africani, che dall’accoglienza hanno ricavato un’occasione, insolita, di conoscenza e contatto diretto.
Le Acli hanno confermato per il quinto anno il proprio impegno volto a diffondere la cultura dell’integrazione e dell’accoglienza, che non si limiti al mero assistenzialismo, ma intraprenda politiche di autonomia e di empowerment, che favorisca un reale scambio di conoscenze anche per i ragazzi in attesa che gli venga riconosciuta la cittadinanza italiana.
«È doveroso per noi ringraziare – ha dichiarato la Dott.ssa Perito – gli Istituti che hanno aderito alla progettazione, manifestando comunanza di principi e d’intenti; la Dirigente scolastica Giustina Monteforte, le Prof.sse Alfonsina Trocciola, Maria Morrone, Antonella Camuzio e tutti gli alunni, con l’auspicio di continuare a lavorare nei prossimi anni sulla prevenzione e sul contrasto alle discriminazioni».

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