rotate-mobile
Cultura

“Incastellamento in Irpinia”, successo per il secondo appuntamento del Fai Avellino

Un patrimonio castellare, quello irpino, che vanta ben 80 siti fortificati censiti e che racconta la storia e il fascino di questa terra

Nella splendida cornice di Villa Amendola, questo pomeriggio, il Fai di Avellino ha accolto i relatori e i partecipanti al secondo appuntamento della serie “Incastellamento in Irpinia tra il medioevo e l’età moderna”, dedicato appunto alla folta presenza di castelli in Irpinia. Iniziativa partita con grande successo sotto forma di webinar nell’aprile scorso e che, proprio per questo, è stata replicata in questa domenica invernale in presenza, per conoscere ed approfondire la storia e l’architettura dell’incastellamento in Irpinia.

Una storia ricca di infinite bellezze 

Ad aprire il dibattito Serena Giuditta, capo delegazione Fai di Avellino, che ha salutato e ringraziato i presenti ed ha anticipato le prossime iniziative del Fondo per l’Ambiente Italiano nella provincia di Avellino. Iniziative che quest’anno, in occasione delle Giornate Fai di Primavera, saranno in particolare dedicate ai borghi irpini, dunque anche ai castelli e a tutto ciò che è contenuto in quei meravigliosi scrigni che sono i centri storici della nostra provincia.

Uno dei relatori è stato il professor Giuseppe Muollo, storico dell’arte e direttore coordinatore presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici Ambientali e Storico Artistici di Salerno e Avellino. Il suo intervento ha offerto una panoramica delle fasi storico-architettoniche che l’incastellamento irpino ha attraversato nel corso dei secoli, sotto le dominazioni dei Longobardi e dei Normanni prima, e successivamente degli Svevi, degli Angioni. Fasi che custodiscono la storia di questa terra e che ci restituiscono lo stratificato e fitto paesaggio castellare che vediamo oggi e che rende l'Irpinia una terra ancora più interessante dal punto di vista storico, artistico e architettonico. 

Un patrimonio castellare, quello irpino, che vanta infatti ben 80 siti fortificati censiti. Una forte presenza dovuta anche alla posizione interna e strategica dell’Irpinia, tra le coste dell’Adriatico e quelle tirreniche, nel mezzo dell’Appennino Meridionale. A spiegare come tali fortezze sono andate ad inserirsi nel paesaggio irpino e in che modo possono essere valorizzate, è stato l’architetto Giuseppe De Pascale referente della sezione Campania dell’Istituto dei Castelli. 

Scopriamo i tesori d'Irpinia

Dalla doppia cinta muraria di Avella, alla Civita di Ogliara a Serino, il più antico recinto fortificato d’Italia. E ancora, dal castello normanno di Ariano Irpino, a quello di Mercogliano, per il quale non è stato fatto molto per conservarne i ruderi, quello intrapreso oggi a Villa Amendola è stato un affascinante viaggio tra i tantissimi castelli irpini, alcuni ben tenuti e valorizzati, altri purtroppo abbandonati a sè stessi, ma che ci raccontano, in ogni caso, quanta bellezza e quanta ricchezza storica e paesaggistica si nascondono nella nostra terra. Uno degli obiettivi del Fai è proprio questo: farcele scoprire ed apprezzare. 

"Oggi abbiamo trascorso una domenica all’insegna della cultura con i volontari del FAI di Avellino e con relatori d’eccezione", conclude Serena Giuditta. "Siamo felici e onorati della sentita partecipazione anche per questo appuntamento, dopo il webinar di successo dello scorso anno. Il 2023 sarà un anno importante per la delegazione FAI di Avellino che si concentrerà sui Borghi seguendo gli intenti nazionali e l’attenzione sempre maggiore ai temi del PNRR. 
Siamo felici di rincontrare i nostri sostenitori e invitiamo tutti a seguirci nelle prossime iniziative che tratteranno i castelli e molto altro nella nostra splendida Irpinia". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Incastellamento in Irpinia”, successo per il secondo appuntamento del Fai Avellino

AvellinoToday è in caricamento