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Cultura

"Incastellamento in Irpinia tra il medioevo e l'età moderna": gran successo per il webinar organizzato dal FAI di Avellino

Un momento di conoscenza. Un dibattito sulle iniziative tendenti a valorizzare un patrimonio diffuso presente nella nostra provincia, il cui recupero richiede anche di individuare nuove funzionalità compatibili con le strutture originarie

Nel ricco calendario di iniziative della Delegazione Fai Avellino 2021, patrocinate dall’Ordine degli Architetti irpini, oggi si è tenuto, in modalità webinar, l’evento “Incastellamento in Irpinia tra il medioevo e l’età moderna” - con l’arch. Giuseppe De Pascale, dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania - Napoli, lo storico Francesco Barra, docente di Storia Moderna presso l’Università degli Studi di Salerno, e il prof. Giuseppe Muollo, storico dell’arte e direttore coordinatore presso la Soprintendenza per i Beni Architettonici Ambientali e Storico Artistici di Salerno e Avellino. 

Un momento di conoscenza. Un dibattito sulle iniziative tendenti a valorizzare un patrimonio diffuso presente nella nostra provincia, il cui recupero richiede anche di individuare nuove funzionalità compatibili con le strutture originarie. L'incontro ha messo a fuoco le peculiarità di queste strutture, 80 siti castellari su 118 comuni, sotto il profilo storico, architettonico e archeologico. 

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Secondo l’arch. De Pascale “Il fenomeno dell’incastellamento è una novità rilevante del paesaggio medievale ed è proprio di una terra interna quella nostra del vecchio principato ulteriore e poi provincia di Avellino".

“Oggi si è tenuto un appuntamento significativo per il nostro calendario: un momento altissimo di cultura e di educazione al patrimonio – dichiara Serena Giuditta, Capo Delegazione FAI Avellino - gli interventi tenuti dagli illustri relatori ci inorgogliscono. La loro partecipazione dimostra la grande sensibilità ai valori del FAI che, nonostante le restrizioni, continua nel suo impegno di volontariato per dare il suo contributo culturale alla provincia di Avellino. La collaborazione con l’Istituto Italiano dei Castelli, con la sezione Campania rappresentata dal presidente Luigi Maglio e dall’arch. Giuseppe De Pascale, ci ha onorato. Ringrazio tutti i relatori per i momenti intensi che ci hanno regalato sul fenomeno dell’incastellamento irpino. Gli spettatori dei nostri webinar sono sempre più numerosi; e giungono da tutta Italia. L’appuntamento di oggi è solo il primo di una lunga serie legata al tema dei castelli, che stiamo programmando per i prossimi mesi. Le iniziative promosse dal nostro calendario sono gratuite, perché ci teniamo a far conoscere più possibile il patrimonio che ci circonda. È altresì importante, però, sostenere il FAI attraverso l’iscrizione online, per consentire il proseguimento delle iniziative di restauro e manutenzione dei beni affidati, ma anche di tutte le attività culturali messe in atto a tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico". 

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“È stato veramente un incontro molto ricco e, direi, molto suggestivo - afferma il prof. Francesco Barra - proprio perché c’ha restituito la bellezza e la ricchezza di questo patrimonio straordinario. Un tesoro venuto fuori dall’ampia trattazione di stasera. Il castello, in realtà, si lega in maniera inscindibile all’ambiente, alle vocazioni territoriali, alla storia, all’evoluzione architettonica, urbanistica, economica e sociale di tutti i centri dell’Irpinia. Un territorio che, abbiamo visto, ha questo straordinario patrimonio che fortunatamente ancora oggi è relativamente ben conservati o in via di restauro e di ripristino”. 

“I castelli costituiscono un patrimonio fondamentale e prezioso del nostro territorio - chiude il prof. Giuseppe Muollo - rappresentano la nostra storia. Hanno caratterizzato il territorio irpino divenendone una marcata caratteristica. Attorno a questi edifici castellari si sono sviluppati i nostri borghi - i nostri piccoli paesi - a partire dal IX secolo fino ad arrivare al XIII. I castelli hanno costituito – dall'XI al XVI secolo - l’asse portante dell’organizzazione difensiva del territorio irpino. Un banco di prova per la gestione storica del territorio dal punto di vista politico, amministrativo e militare. Mi complimento sinceramente con il FAI di Avellino, in particolar modo con i suoi giovani. Ho avuto modo di parlare e conoscere persone attive e interessate. Questo mi regala sensazioni di grande speranza e positività per il futuro della nostra Irpinia; una terra ricca di storia che necessita soltanto di essere valorizzata e conosciuta. Noi abbiamo il compito di trasmettere le nostre conoscenze alle nuove generazioni, in modo che tutto ciò che abbiamo possa essere conservato. Questa è proprio la mission del FAI”.

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