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Cultura

La grande arte all'Eliseo, Vanzan: "Non sarà una mostra di Banksy, ma su Banksy e la street art"

Nella filosofia dello street artist rientra il volersi allontanare dal mondo del mercato dell'arte. Perchè, dunque, è necessario pagare un biglietto per entrare nel suo mondo e in quello della street art in generale? Lo chiarisce il curatore dell'esposizione

Dopo il grande successo di Warhol, ad aprile sarà la volta di Banksy ad Avellino con "Banksy è chi Banksy Fa! An unconventional Street Art Exhibition”. Ve lo avevamo svelato in anteprima domenica scorsa ed è arrivata nelle ore successive la conferma dal comune di Avellino. Ed è subito grande attesa per la mostra che sarà inaugurata il 7 aprile e che porterà la street art all’interno dell’ex cinema Eliseo. “Un grande evento possibile grazie all’amministrazione comunale di Avellino - tiene a precisare Matteo Vanzan, curatore dell'esposizione.

Ma come si fa a portare la street art in un museo, senza distruggerne il vero singnificato?

Conosciamo Banksy, anche se non la sua vera identità, come uno street artist che all'improvviso fa comparire uno dei suoi murales nelle piazze o negli angoli più disparati delle grandi città. Opere satiriche, opere di denuncia, installazioni dal valore etico e sociale. Proprio come l'ultima, in occasione della festa di San Valentino, contro la violenza domestica: nel murale una donna con guanti e grembiule, sorridente ma con un occhio gonfio e duqnue evidentemente picchiata dal marito, che pertanto è finito sotto un frigorifero, installato appositamente proprio dinanzi alle due figure, e appartenente all'opera stessa. Ma non sarà, ovviamente, questo ciò che vedremo ad Avellino.

"Non sarà una mostra di Banksy ma su Banksy, che è solo la punta dell’iceberg - racconta Vanzan -. Il visitatore non dovrà aspettarsi decine e decine di opere di Banksy che sarà sicuramente predominante, ma non sarà l'unico artista. L'esposizione vedrà anche opere di altri street artist, tra i quali Taky 183, che dal punto di vista storico è stato il primo a far emergere questo fenomeno". Lo scorso anno la stessa mostra si è tenuta al castello di Desenzano del Garda, riscuotendo grande successo: "L'obiettivo di questo tipo di eventi è far comprendere ai visitatori come la street art sia molto altro, oltre ai murales di Banksy.

Previsto il triplo dei visitatori di Warhol

Si prevede almeno il triplo dei visitatori che hanno partecipato all'evento terminato lo scorso 14 febbraio. "Con Warhol è stata un grande sorpresa anche per noi - ammette Vanzan -. Abbiamo assistito ad una enorme partecipazione in particolare delle scuole, merito del Comune di Avellino e del suo ufficio comunicazione che ha svolto un ottimo lavoro. In vent’anni che faccio questo lavoro - specifica - è la prima volta che trovo un’amministrazione così attenta e impegnata in questo tipo di eventi".

"Banksy è chi Banksy fa"

Tanta attesa e tanto entusiasmo, dunque, ma ai conoscitori dello street artist britannico sarà sorto sicuramente un dubbio, quando hanno letto che il costo del biglietto per accedere all'ex cinema Eliseo e visitare la mostra su Banksy sarà di dieci euro. Nella filosofia di uno degli street artist più famosi nel mondo, in particolare per l'iconica Ballon Girl, rientra il volersi allontanare dal mondo del mercato dell'arte. Perchè, dunque, sarà necessario pagare il biglietto per entrare nel suo mondo e in quello della street art in generale? Lo chiarisce lo stesso Vanzan: "Se vogliamo vedere Banksy gratis prendiamo un aereo e andiamo nelle città dove sono i suoi murales. Nelle mostre ci sono dei costi che, in questo caso, sono sostenuti dall’amministrazione comunale di Avellino per offrire un servizio culturale alla città. Bansky non può vendere i muri perché non può staccarli, ma è comunque un marchio che produce e vende. Per questo "Banksy è chi Banksy fa"".

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