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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura Ariano Irpino

Ariano Film Festival traslocherà, Cocca: "Amministrazione poco lungimirante"

In Irpinia, più che in qualsiasi altra parte d'Italia e non solo, è molto difficile essere profeta in patria

In Irpinia, più che in qualsiasi altra parte d'Italia e non solo, è molto difficile essere profeta in patria. L'esempio lampante, lo sfogo di Annarita Cocca, regista arianese e ideatrice del festival cinematografico Ariano International Film Festival  che in quattro anni ha catapultato sul red carpet nazionale un paese di provincia. Il celebre detto «Nemo propheta in patria», cioè nessun profeta è bene accetto tra la sua gente, che lo ha visto crescere dà fastidio non ai conterranei ma a chi rappresenta le istituzioni.

Se l'Irpinia non riesce a compiere quel salto di qualità che merita, le manchevolezze vanno ricercate nell'ottusità dei rappresentanti politici che preferiscono distribuire piccole prebende a tutti a discapito di una visione nazionale di un ritorno di immagine per la propria comunità. Il sindaco di Ariano Domenico Gambacorta predica bene ma razzola male, non sono da meno anche i membri della giunta. Lo si capisce dalle parole di Annarita Cocca: "Sono amareggiata e delusa, chiedo scusa ai cittadini arianesi che non hanno mai smesso di manifestarci il loro affetto ma è arrivato il momento di abbandonare Ariano Irpino.Come possiamo portare avanti un evento che ogni anno viene ostacolato? L’anno prossimo Ariano International Film Festival non sarà più realizzato qui,continuerà a vivere altrove, supportato da amministrazioni più lungimiranti. Abbiamo già ricevuto proposte”.

Ariano, inesorabilmente sta compiendo passi all'indietro. Non c'è più una linea di sviluppo. Il secondo comune dell'Irpinia sta regredendo. 

“Il nostro è un festival di alto spessore culturale, che ha fatto conoscere Ariano a livello nazionale e internazionale; basti pensare che un corto in concorso è stato prodotto da Ridley Scott. Eppure siamo stati penalizzati. Il mio commento - dice la sconfortata Annarita Cocca - nasce da una profonda delusione verso alcuni membri dell’amministrazione che dovrebbero appoggiare le oltre 100 persone che lavorano gratuitamente da 4 anni a una manifestazione che porta il nome di Ariano. Ma non è tutto. Calcolare un palco oltre 700 euro e 4 sale abbandonate per anni a un costo di quasi 1000 euro per una manifestazione totalmente gratuita è uno schiaffo troppo grande per me. Una delusione troppo forte per dei sacrifici economici e fisici che porto avanti da 4 anni per la mia città”.

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