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Il Covid non ferma l’omaggio dei Battenti alla Madonna del Carmine

Si sono radunati alle 6.00 e nel pieno rispetto delle regole hanno reso omaggio alla Santa Protettrice

Si sono radunati questa mattina alle 6.00 presso il campo sportivo di Monteforte Irpino e con le dovute precauzioni hanno reso omaggio alla Madonna del Carmine.

Il Covid non arresta la fede e la storia dei Battenti. Un rito che affonda radici nella prima metà del secolo scorso e che quest'anno a causa del virus ha dovuto adattarsi alle regole venendo meno alla possibilità di svolgere la tradizionale processione a piedi scalzi da Avellino a Monteforte. 

La storia

 Era il 1938, quando venne istituito a Monteforte questo culto. Il giorno prescelto fu il 16 luglio, ricorrenza della Madonna del Carmine. Da allora centinaia di fedeli vestiti con maglietta e pantaloni bianchi con una fascia rossa in vita e sulla spalla, a piedi scalzi, percorrono le strade cittadine tra suoni, grida e commozione.

In doppia fila un lungo cordone di fedeli: avanti i più giovani, dietro le donne e via via i più adulti. A vari intervalli, i veterani, al centro della strada regolano l’andatura. Giunti in prossimità di Alvanella, i fuochi pirotecnici interrompono per pochi minuti la marcia; i battenti si inginocchiano in raccoglimento. Al suono della trombetta, riprendono il cammino nella consueta andatura.

Dopo aver percorso via Loffredo e Corso V. Emanuele, si procede verso la Portella di Monteforte dove è situata la chiesa della Madonna del Carmine. Nei pressi della chiesa, il momento più suggestivo:  i fedeli percorrono in ginocchio alcuni metri, fino alla statua della Madonna, dove con l’offerta dei fiori e il bacio del manto, si conclude il rituale.

Tutto questo quest'anno non è accaduto, ma i Battenti hanno comunque tenuto viva la tradizione e l'omaggio alla loro Santa Protettrice. 

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