Al Circolo della Stampa il film "La Marcia su Roma" con Tognazzi e Gasmann
Il 27 ottobre 1922, un secolo fa, partiva la marcia su Roma, una manifestazione armata eversiva organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), volta al colpo di Stato con l'obiettivo di favorire l'ascesa di Benito Mussolini alla guida del governo in Italia.
In occasione del centenario della nascita di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman, lo Zia Lidia Social Club ha deciso di omaggiare i due grandi attori con la proiezione de "La marcia su Roma" (1962), un lungometraggio, diretto da Dino Risi, che ripercorre uno degli avvenimenti che maggiormente ha segnato la storia d’Italia dal primo dopoguerra a oggi. Si tratta della vicenda di due poveracci, illusi dalle facili promesse dei fascisti, che partecipano senza molta convinzione alla marcia verso la capitale. Durante il viaggio prendono parte a diverse azioni punitive. Alle porte di Roma, litigano con uno dei picchiatori fascisti e si dileguano, disperdendo le loro tracce. Coadiuvato dagli sceneggiatori Scola e Maccari, Risi, con la sua tipica ironia, beffeggia e deride l’ideologia fascista e riapre i conti con la storia, mettendo in luce lo stato d’animo degli esponenti del ceto medio, che pur di evitare la “rivoluzione socialista” sono disposti ad accettare passivamente, sotto i loro occhi, la violenza squadrista.
La proiezione del film, prevista per lunedì 21 novembre alle ore 18:00 presso il Circolo della stampa di Avellino, sarà preceduta dal video-saluto di Gianmarco Tognazzi. La presentazione sarà a cura di Ciro Borrelli e Antonio Cataldo.
Sinossi del film
Negli anni del primo dopoguerra un reduce che vive di espedienti, Domenico Rocchetti, incontra un suo capitano che lo invita ad aderire al movimento fascista. Durante un tafferuglio in un centro rurale, Rocchetti chiede aiuto a un suo ex commilitone, Umberto Gavazza. Ma il cognato di quest'ultimo, acceso antifascista, li mette alla porta ambedue. A causa di una nuova baruffa sorta per aver voluto sostituire gli spazzini in sciopero, vengono messi in prigione e poi liberati da una decisa azione degli squadristi. Dopo aver partecipato a parecchie "azioni punitive", anche Rocchetti e Gavazza si preparano alla Marcia su Roma. Requisiscono un'automobile per raggiungere i camerati, ma vengono sconfessati perché il proprietario è un sostenitore del movimento fascista. In seguito a una scaramuccia scompaiono alle porte di Roma.