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Cinema, Zia Lidia: "Se Green pass e mascherine sono la condizione felici di rispettarla"

L'associazione invita tutti a stare nel tempo che viviamo attraversando questo tempo pandemico pensandolo come un luogo di riflessione in cui reimmaginare, reinventare, ripensare e imparare a decifrare nuovi segni per interpretare il contemporaneo

In occasione della presentazione della stagione 2022 dello Zia Lidia Social Club, l'associazione ha pubblicato il suo manifesto a favore della ripresa delle attività cinematografica. 

Tra i punti più significativi l'importanza di recuperare uno spazio sociale e culturale come quello legato all'arte cinematografica. Un modo per ritrovarsi nonostante la pandemia sempre nel rispetto delle regole di sicurezza anticovid. 

Di seguito il manifesto firmato da Bianca Maria Paladino, Ciro Borrelli, Chiara Capobianco, Angelo Iermano, Modestino Francesco Picariello, Roberto Gaita,  Michela Mancusi, Paola Porciello, Paolo Giolivo, Maddalena Mancusi, Antonella Mancusi, Lorenzo Criscitelli. 

"Ci siamo salutati nel 2021 chiedendoci che spettatori volessimo essere e ci ritroviamo oggi a porci le stesse domande ma con maggiore consapevolezza. 

La forza di mettere dei punti interrogativi anche nella nostra funzione di spettatori rende più specifica la nostra funzione. Politica, tutt’altro che passiva. Mai quella dello “stare a guardare” o mettere i film in un elenco da intellettuali di sinistra, ma piuttosto quella dello stare a ripensare, sorprendere, sbagliare, domandare. Stare nell’incertezza di un tempo non più sospeso, ma incerto. Avvicinare l’incertezza, leggere la complessità e imparare a comunicarla senza eccesso di ottimismo, né di ingannevole attesa. Questo principio di visioni è un manifesto contro la rassegnazione, contro la speranza è l’invito a “stare” nel tempo che viviamo prendendo lo spazio necessario e abbattendo ogni distanziamento emotivo. Il confinamento ci ha reso maggiormente consapevoli dell’urgenza di spazi di socialità, del desiderio di contattare sguardi altri dal nostro, della volontà di nutrire lo sguardi allargandolo ad altre possibilità. 

Niente è più rimandabile. Il manifesto 2022 dello ZiaLidiaSocialClub è l’invito ad abbandonare la poltrona di casa, a fare esperienze della visione altrui, a vivere i film, non a consumarli, a recuperare il senso della condivisione umana e non virtuale. Il manifesto 2022 dello ZiaLidiaSocialClub non vuole essere il manifesto alla cinefilia, alla ricercatezza e alla qualità delle proposte, non punta semplicemente ad una rassegna di novità cinematografiche, ma è il manifesto di quel che siamo tramite quel che amiamo. Ed ogni serata avrà il senso che saremo tutti a darle, porterà l’esperienza dello stare insieme, delle emozioni che saremo capaci di imprimere, alle condizioni in cui tutto ciò è possibile. Se la condizione è l’utilizzo del super green pass e della mascherina Ffp2, saremo felici di rispettarla e farla rispettare perché significherà difendere il nostro spazio di socialità, il cinema insieme, il cinema a dimensione umana. 

Apriremo la stagione cinematografica dello ZiaLidiaSocialClub con un film che porta nel suo titolo un punto interrogativo: “Quo vadis, Aida?” (“Dove vai, Aida?”) della regista bosniaca Jasmila Zbanic. Non vogliamo sottrarci alla percezione di smarrimento del tempo che viviamo, piuttosto vogliamo attraversare questo tempo pandemico pensandolo come un luogo di riflessione in cui reimmaginare, reinventare, ripensare e imparare a decifrare nuovi segni per interpretare il contemporaneo. Un luogo attraversato e attraversabile in ogni direzione. Utilizzeremo anche i segnali negativi, imparando a comprenderli per poterli superare. Sarebbe un errore fermarsi senza farci domande. Dove siamo? Dove vogliamo proiettarci? Chi vogliamo essere? Dove e cosa pensiamo di vedere? Cosa sentiamo? La nostra versione del futuro è quella del presente in cui tutto è suscettibile di innovazione e ripensamento. Ora e non più in un secondo tempo.

Che il cinema possa essere l'abbraccio virtuale che lo ZiaLidiaSocialClub dà da vent'anni a tutti noi. Ci vediamo presto, e in sala".

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