Barbe e baffi di ieri e di oggi, ad Avellino il raduno degli uomini dal bel mento
Il nostro passato può essere raccontato in tanti modi ma nessuno, prima d’ora, aveva mai pensato di farlo a partire da barbe, baffi, pizzetti e basette! È quello che accadrà sabato 9 giugno al Museo Irpino del Risorgimento con l’ultimo appuntamento della rassegna “Risorgi-Menti”.
RADUNO
In programma una mattinata dedicata a tutti i “portatori di barbe”, con tanto di premi finali, dimostrazioni dal vivo e una mostra-racconto. Un invito a tutti gli uomini “dal bel mento” a ritrovarsi presso l’ex Carcere borbonico di Avellino (ingresso da Piazza De Marsico) da soli o in compagnia: lì ci si potrà divertire a cercare la propria somiglianza con i protagonisti del passato, selezionati tra illustri esponenti della storia italiana, e in questo divertente gioco di specchi provare a vincere i ben 42 premi in palio*:
– una cena per due persone (primo classificato)
– un trattamento speciale presso un barber shop di Avellino (secondo classificato)
– 40 aperitivi presso il Bar Cappuccini di Avellino (ai primi 40 partecipanti) I primi due premi saranno assegnati a insindacabile giudizio dei nostri “osservatori”, che tra i presenti individueranno i più somiglianti ai modelli ritratti nella galleria di personaggi storici presenti al museo. Inoltre, ogni “portatore di barba” riceverà un buono sconto presso il barber shop The Gentlemen’s salon di Avellino.
DIMOSTRAZIONE LIVE
Luigi Capaldo, titolare del The Gentlemen’s Salon di Avellino, spiegherà dal vivo come curare barba, baffi e pizzetti lasciandosi ispirare dal passato, quando rasoi e spazzole disegnavano i volti dei nostri patrioti secondo stili e tendenze non così lontane da quelle in voga ancora oggi tra giovani e meno giovani.
All'onor del mento
Con “Barbe e baffi di ieri e di oggi” si conclude la rassegna “Risorgi-Menti”, con la quale per due mesi abbiamo proposto presso il Museo del Risorgimento nell’ex Carcere borbonico di Avellino una serie di attività inedite e poliedriche, a testimonianza di come i musei moderni sappiano essere sempre più aperti alle contaminazioni, sensibili a nuovi contenuti, capaci di rivolgersi a pubblici ogni volta diversi.