L'arco Naturale delle Neviere, alla scoperta di un monumento naturale unico nel suo genere
Domenica 27 Maggio, ore 10:30 presentazione dell'Evento "Verso l'Arco" presso il bar La Tortuga Solofra.
L'ascesa all'Arco naturale delle Neviere, prevista per Sabato 9 Giugno 2018, si inserisce nel calendario nazionale della "Primavera della mobilità dolce", iniziativa promossa da AMoDo - Alleanza Mobilità Dolce, a cui aderisce Legambiente, per promuovere la diffusione di una mobilità lenta e non motorizzata, per una fruizione sostenibile e rispettosa del paesaggio italiano e del nostro territorio.
DOMENICA 27 MAGGIO, alle ore 10:30, l'evento sarà presentato presso "La Tortuga", dove sarà illustrato il percorso, le caratteristiche di questo monumento naturale unico nel suo genere, gli indumenti indispensabili per l'ascesa all'Arco e molto altro ancora.
Il sentiero che conduce all'Arco Naturale delle Neviere è una vera e propria sintesi tra storia e natura. L'attività antropica, infatti, è testimoniata sin dalla preistoria, grazie al ritrovamento, negli anni '70 del secolo scorso, di cocci di vasellame in terracotta, frutto delle fornaci che insistevano anticamente nelle attuali selve di castagno e venute alla luce per puro caso, grazie a lavori di viabilità montana.
Come spiega Alessandro De Stefano, sulla pagina facebook dell'associazione, l'Arco delle Neviere è una formazione rocciosa calcarea che si trova a ridosso della parete che va dal Monte "Garofano" al "Tuppo dell'uovo" che insieme agli altri, tra i quali il celeberrimo "Pizzo di San Michele" cingono la conca della cittadina di Solofra. L'Arco è stato così denominato per la sua vicinanza alle Neviere, le conche artificiali che un tempo servivano per l'accumulo delle precipitazioni nevose che, grazie alla particolare posizione delle rocce e alla fitta vegetazione, riuscivano a conservarsi fin quasi alla fine del periodo estivo. A tal proposito esistevano delle vere e proprie corriere che con l'ausilio di asini trasportavano il ghiaccio pressato fino a fondo valle per gli usi e le esigenze locali.
" Un luogo straordinario - dice De Stefano - mistico e selvaggio immerso nel verde della foresta di faggi che, attraverso il sentiero che come volontari abbiamo creato e curato, è possibile raggiungere ed ammirare con rispetto e tanta tanta prudenza: