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47° Laceno d’oro International Film Festival, Eiko Ishibashi: "I suoni, i rumori dei film sono già musica"

La nostra intervista alla pianista e compositrice giapponese

Musica da Oscar aspettando il 47° Laceno d’oro International Film Festival con l’unica data italiana del concerto della pianista e compositrice giapponese Eiko Ishibashi, “Playing Drive My Car solo set”, tratto dalla colonna sonora di Drive My Car, miglior film internazionale agli Oscar 2022 e Prix du scénario al Festival di Cannes 2021, in programma ieri sera al Duomo di Avellino. 

Un’anteprima esclusiva in attesa di ritrovare il pubblico e le sale del Cinema Partenio della 47esima edizione dello storico festival internazionale del cinema di Avellino che, dall’1 all’8 dicembre 2022, accoglie il meglio delle nuove produzioni indipendenti e d'ispirazione neorealista, nel segno del suo fondatore Pier Paolo Pasolini, con tre concorsi ufficiali, di cui due internazionali, premiazioni, incontri, masterclass e retrospettive.

Nella giornata di ieri, Eiko Ishibashi, presso il Viva Hotel, ha dichiarato quanto segue: "Sento che nel film esistono già dei suoni: il rumore dell'auto, il suono del nastro, la registrazione. Questi sono i suoni meravigliosi che già esistono nel film e che io non trascuro. Ciò ha influenzato il modo in cui ho scritto la musica. Faccio molte ricerche, molte letture, quando sto facendo qualcosa. Il mio ultimo disco su Drag City, The Dream My Bones Dream , parla di Manchu, una tomba giapponese costruita in Manciuria prima della seconda guerra mondiale, e ho passato un paio d'anni a fare ricerche, collezionare immagini, perché non è facile trovare informazioni su Manchu. Ho deciso che la musica dovrebbe fungere da ponte tra il pubblico e la storia, invece di essere solo in sottofondo. Fino ad ora, è la più grande soddisfazione che ho provato facendo una colonna sonora. È il miglior film che ho avuto la possibilità di comporre finora. Ho cercato di fare musica che non enfatizzasse troppo ciò che il personaggio provava. Volevo creare una certa distanza tra la musica e i personaggi. Non volevo avvicinarmi troppo ai personaggi con la musica", conclude. 

Biografia di Eiko Ishibashi

Eiko Ishibashi è una polistrumentista giapponese il cui lavoro ha spaziato da acclamati album cantautoriali a colonne sonore per film, televisione, teatro e mostre, fino all’ improvvisazione. Da quando ha lanciato la sua carriera da solista nel 2006, ha pubblicato numerosi lavori con etichette come Drag City, Black Truffle ed Editions Mego. Il suo sesto disco The Dream My Bones Dream, pubblicato nel 2018, è stato selezionato come uno dei migliori album da molte riviste. Nel 2020, le è stata commissionata la creazione di musica per mostre d'arte e fotografiche, come la Japan Supernatural della Galleria d'arte del New South Wales a Sydney e la Memory of Future per la miniera di carbone Mandako a Kumamoto, in Giappone. Si è distinta nella composizione per film nel 2016, creando la colonna sonora per Albino's Tree diretto da Masakazu Kaneko, che ha vinto il Best Music Award ai Cinalfama Lisbon International Film Awards. Nel 2019 ha composto le musiche per l'anime Mugen no Juunin - Immortal. La colonna sonora che ha composto per il film di Ryusuke Hamaguchi del 2021 Drive My Car ha attirato l'attenzione internazionale ed è stata successivamente arrangiata in un album pubblicato nello stesso anno, che incorporava gli effetti sonori del film. Quest'anno ha annunciato il suo nuovo LP, intitolato For McCoy, pubblicato da Black Truffle a gennaio, e la sua residenza radiofonica su una piattaforma radiofonica globale NTS Radio.

Storia del Laceno d’oro

Il Laceno d’oro International Film Festival di Avellino è tra i più importanti festival dedicati al “cinema del reale” in Italia, fondato nel 1959 da Pier Paolo Pasolini e dagli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Promosso dalla rivista “Cinemasud”, nasceva come premio cinematografico e legava il suo nome a una delle località più belle della provincia di Avellino, l’Altopiano del Laceno (Bagnoli), con lo scopo di valorizzarlo dal punto di vista turistico e con l'intenzione di proporsi come riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo. Da quell’anno e sino al 1988 si susseguirono ventotto edizioni interrotte solo dal terremoto degli anni ‘80 che in quei tragici mesi ne impedì la realizzazione. Dopo gli inizi bagnolesi, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e nell’immediato circondario dove, nella seconda metà degli anni ’60 e nei primi anni ’70, la manifestazione crebbe ulteriormente, proponendo il cinema di impegno civile e sociale, trasformandosi in Festival Internazionale nel 1975 e ospitando cinematografie provenienti da tutto il mondo privilegiando quelle dei paesi dell’Est, dell’Oriente indiano e vietnamita, dell’America Latina, del Terzo Mondo. Della giuria fecero parte nomi di spicco nel mondo giornalistico, cinematografico e letterario: Domenico Rea, Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Marcello Gatti, Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo, Luigi Zampa, Tinto Brass e tanti cineasti e intellettuali di prestigio. Dopo lo stop forzato del 1988, legato alle profonde trasformazioni successive al terremoto dell'Irpinia e alle modifiche storiche di quegli anni, il Laceno d’oro International Film Festival rinasce nei primi anni 2000 grazie al Circolo di cultura cinematografica Immaginazione, insieme all'istituzione del Premio Camillo Marino e del Premio Giacomo d’Onofrio. Dal 2014 il festival assume la forma che ha oggi. Tre concorsi ufficiali, di cui due internazionali, due premi alla carriera (Laceno d'Oro e Pier Paolo Pasolini), masterclass e retrospettive dedicate agli autori premiati. Tra gli autori che hanno ricevuto il premio anche Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Daniele Gaglianone, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas, Zhang-Ke Jia, Abel Ferrara, Amir Naderi, Antonio Capuano,  Miguel Gomes, Julio Bressane, Alexey German jr, Stéphane Brizé, Pedro Costa, Carlos Reygadas, Franco Maresco, Jonas Carpignano, Edoardo De Angelis, Renato Carpentieri, Elia Suleiman, celebrati nel corso di entusiasmanti serate durante le quali si è assistito alla proiezione dei loro capolavori. 

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