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Vertenza Cgs servizi, Petracca chiede impegno della Regione

A precisare i dettagli della crisi di CGS è stato il responsabile del concordato Gianluigi Palmieri: “CGS lavora per conto di Asi, per la depurazione delle aziende che sono in area Asi, ma questa attivita’ e’ in perdita perche’ gli  insediamenti industriali sono scarsi"

“Riuniremo un tavolo ristretto ed operativo, promosso dalle Commissioni Regionali Attività produttive/Lavoro e Ambiente, con la partecipazione dei competenti assessori regionali alle attività produttive, all’ambiente e al lavoro, per affrontare  in tempi rapidi e in modo risolutivo la vertenza del Consorzio ASI-CGS di Avellino, alle prese con una grave crisi economica e occupazionale”.

E’ quanto ha affermato il Presidente della III Commissione consiliare,Nicola Marrazzo (Pd), nel concludere i lavori della Commissione che, stamani, ha tenuto un’audizione sul tema che ha visto la partecipazione del presidente del Consorzio, con il responsabile del concordato cui esso è sottoposto e con le organizzazioni sindacali. Ha partecipato ai lavori l’assessore regionale alle attività produttive Amedeo Lepore.

“Sono due le questioni che vanno affrontate in tempi e modi diversi – ha spiegato Marrazzo -: da una parte, la vertenza CGS che richiede risposte in tempi rapidissimi, come la rimodulazione del concordato e nuove commesse per onorarlo, e che necessita della sinergia delle due Commissioni e degli assessori Lepore, Bonavitacola e Palmeri; dall’altra, la riforma delle Asi che si svolgerà secondo i tempi del Consiglio regionale, esaminando le diverse proposte e con i dovuti approfondimenti, per approvare una nuova legge in materia” .

“La problematica va affrontata complessivamente, attraverso le varie competenze regionali, quindi in modo operativo – ha evidenziato Lepore – anche valutando la possibilita’ di un investimento dei fondi Ue per potenziare le infrastrutture. Inoltre – ha sottolineato il responsabile regionale delle attività produttive –  la questione della crisi economica di questa realtà va affrontata nell’ambito della riforma delle Asi che sottoporremo al Consiglio e che, per superare queste difficolta’, deve puntare su una gestione piu’ efficiente e distinguendo tra aree gia’ occupate da impianti industriali e aree che richiedono un’operazione di valorizzazione da parte della Regione per renderle attrattive sul piano degli investimenti”  – ha detto Lepore.

“Abbiamo sollecitato questo tema e, già nel dicembre scorso, dicemmo che urgenza la riforma Asi, ma, da allora, non sono stati fatti passi in avanti”  – ha evidenziato il consigliere Maurizio Petracca (Udc) – che ha ricordato: “un tempo i fondi per la depurazione arrivavano dallo Stato, da quando questi trasferimenti sono cessati, il sistema è andato in crisi e la situazione e’ drammatica e destinata ad esplodere in pochi mesi con la possibile dichiarazione di fallimento di CGS.  Se ciò accadesse – ha sottolineato il presidente della VIII Commissione -, cesserebbe il servizio di depurazione nella provincia di Avellino e ciò travolgerebbe l’intero sistema industriale con tragiche conseguenze occupazionali. Bisogna agire in fretta, altrimenti, ‘mentre il medico studia, l’ammalato muore’”.

A precisare i dettagli della crisi di CGS è stato il responsabile del concordato Gianluigi Palmieri: “CGS lavora per conto di Asi, per la depurazione delle aziende che sono in area Asi, ma questa attivita’ e’ in perdita perche’ gli  insediamenti industriali sono scarsi. Per questo, si è iniziato a lavorare per conto terzi per rafforzare le attivita’ , ma il rientro dalla crisi non ha dato i risultati sperati anche a causa della scarsezza delle piogge che, quindi, determina scarso percolato e, quindi, attività da svolgere. In questo si rischia seriamente la revoca del concordato”.

Il rappresentante del sindacato Fismic, dal canto suo, nel formalizzare una proposta risolutiva alla presidenza, ha sottolineato: “ la via d’uscita e’  trovare un’ immediata soluzione economica. Poi individuare un modello virtuoso di gestione delle risorse idriche e del percolato, problema enorme dovuto alla gestione rifiuti, ma che puo’ diventare risorsa.  Se si allarga la capacita’ di gestire il percolato, esso può diventare una soluzione per difendere i livelli occupazionali e l’ambiente”.

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