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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Usura, dati allarmanti in Irpinia: siamo tra le 10 a rischio

Non si ci si fa prestare più del denaro solo dalla criminalità organizzata; ma sta poco alla volta ritornando la tendenza di chiederlo anche a persone comuni

I dati del rapporto dell'istituto Eurispes sono drammatici: nel 2015 l'usura ha prodotto in Italia un giro d'affari da 82 miliardi di euro e il 12% della famiglie italiane si è rivolta ad usurai. Il numero di persone, famiglie e aziende vittime di usura è molto più alto. La totalità dei casi non riesce ad essere registrata per due motivi: il primo è che gli usurai hanno così tanti soldi da potersi permettere gli avvocati migliori; il secondo è che la paura perseguita le persone che non denunciano chi li ricatta e li minaccia. Qui in Irpinia la piaga è forte. La nostra provincia infatti è tra le prime dieci province dove il fenomeno è diffuso.

Nel report Eurispes vengono sottolineati altri due dati preoccupanti: il primo si riferisce alla aziende agricole italiane, una su dieci si è rivolta ad usurai; il secondo, invece, riguarda il tipo di usura stessa. Non si ci si fa prestare più del denaro solo dalla criminalità organizzata; ma sta poco alla volta ritornando la tendenza di chiederlo anche a persone comuni

Tra le prime dieci città più a rischio c’è Parma, seguita da Crotone, Siracusa, Foggia, Trapani, Vibo Valentia, Palermo, Avellino, Catania e Caltanissetta.

"Le organizzazioni criminali - spiega Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes - hanno ben compreso che l'usura rappresenta un metodo di straordinaria efficacia: da un lato per riciclare denaro sporco e ottenere facilmente ingenti guadagni, dall'altro per impossessarsi di quelle imprese e attività che non sono in grado di far fronte ai debiti contratti. Tutto questo con rischi più contenuti rispetto a quelli connessi ad altre attività illecite come ad esempio il traffico di stupefacenti". "Oggi - osserva ancora Fara- sappiamo che la figura dell'usuraio non è rintracciabile solo tra criminali e mafiosi, ma presente anche tra gli 'insospettabili': negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici, che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l'indebitamento di famiglie, commercianti ed imprenditori per arricchirsi, forti delle crescenti difficoltà di accesso al credito bancario. Ed è nata una nuova figura: quella dell'usuraio della stanza accanto".
 

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