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Economia

Ristoranti aperti, ma vuoti o costretti a chiudere: è di nuovo crisi del settore

L’emergenza pandemica sta mettendo nuovamente in ginocchio, bar, ristoranti, aziende di catering e mense a fronte di ristori insufficienti a gestire la crisi

L’emergenza pandemica sta mettendo nuovamente in ginocchio, bar, ristoranti, aziende di catering e mense. 

Basta guardare alle tante attività ad Avellino e in provincia che sono state costrette a chiudere momentaneamente a causa di positività riscontrata tra i dipendenti o per motivi di sicurezza semplicemente per contatto con positivo. Ad aggravare la crisi anche la paura di un contagio dilagante che non aiuta i consumi e porta le persone a preferire il focolare domestico alle uscite con gli amici. La situazione in Irpinia non è diversa rispetto alle grandi province come Napoli, Roma o Milano dove a pesare è anche la mancanza di turismo.

Tutto questo a fronte di ristori e misure economiche scarse e insufficienti.

 "Saltano le aziende di catering, i ristoranti di aeroporti e stazioni, le mense per non parlare di discoteche e sale giochi - afferma la Fipe - Stiamo chiedendo al governo almeno la proroga della Cig Covid. Dal primo gennaio è scaduto il divieto di licenziamento ma se non si riescono a tenere le aziende in piedi si è costretti a licenziare decine di migliaia di persone". Sul fronte della ristorazione secondo Calugi il settore va a due velocità, "i ristoranti di quartiere, per esempio, tengono meglio, nei centri storici delle città d'arte c'è grande sofferenza".

Nel frattempo Tni Italia (Tutela Nazionale Imprese associazione che si batte a tutela dei diritti del settore Horeca) annuncia un presidio di protesta per chiedere un maggiore impegno e supporto economico da parte del Governo al settore. Si svolgerà oggi, 12 gennaio, a partire dalle 12, in piazza dei Santi Apostoli a Roma. 

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