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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Ventuno medici rimborsati dallo Stato per 735mila euro

Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in sanità, sta seguendo i medici coinvolti nell’annosa vicenda degli ex specializzandi

Consulcesi, realtà leader nell’assistenza legale in sanità, sta seguendo i medici coinvolti nell’annosa vicenda degli ex specializzandi cui lo Stato, in violazione delle direttive Ue in materia, aveva negato il corretto trattamento economico durante il corso post laurea in Medicina.

21 medici avellinesi, ex specializzandi ’78-’91, si sono visti riconoscere rimborsi per un totale di 735mila euro. Per chi non si è tutelato tempestivamente è scattata la prescrizione. Tutta da giocare, invece, la partita di chi si è specializzato tra il 1993 e il 2006.

Se per gli ex specializzandi ’78-’91 che non hanno prodotto un atto interruttivo o intrapreso l’azione legale il discorso si è chiuso lo scorso 21 ottobre (perché esattamente 10 anni prima scadeva il termine entro cui l’Italia doveva adeguarsi alle direttive Ue in materia), i giochi sono ancora aperti per i camici bianchi che si sono specializzati tra il ’93 e il 2006. Questi ultimi possono, infatti, agire per rivendicare la maggiore remunerazione che attualmente spetta ai medici specializzandi, oltre a tutti i benefici previdenziali e di carriera. Cosa accade invece per gli specializzandi ’78-’91 che hanno già adito le vie legali, ma che non si sono visti ancora riconoscere quanto dovuto dai Tribunali, o che addirittura hanno subìto uno stop in primo grado? Consulcesi  spiega: “È importante perseverare perché la giurisprudenza è ormai consolidata in favore dei ricorrenti: lo dimostra l’escalation di sentenze sempre più ravvicinate (tre solo negli ultimi mesi) che hanno disposto risarcimenti milionari in favore dei camici bianchi. In attesa di una soluzione politica del caso, che consenta al legislatore di riappropriarsi del suo ruolo, da ormai troppo tempo affidato ai Tribunali, è opportuno che i medici specialisti tutelino il loro diritto attraverso la prossima azione collettiva, fissata per il 15 dicembre 2017”.

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