Pensioni, ipotesi "superbonus" per arginare quota 100: che cosa cambierebbe
Per diminuire i potenziali nuovi pensionati, i lavoratori in età di pensione che vorranno proseguire nella loro attività potrebbero ricevere un incentivo
Si continua a parlare di pensioni, che restano uno dei primi punti dell'agenda di governo giallo-verde. A giorni si attende il decreto che permetterà il taglio delle cosiddette "pensioni d’oro", ma sono le "altre pensioni" quelle intorno a cui si accavallano voci, indiscrezioni e tanti dubbi.
Pensioni e quota 100: ultime notizie
Il "superamento" della legge Fornero è un caposaldo del programma di governo Lega-Movimento 5 stelle, non ci sono dubbi che vi si metterà mano: ma come fare? L'eventuale inserimento di un’età minima di accesso alla pensione, forse a 64 anni, sarebbe inevitabile. Ma c'è una novità importante.
Pensioni, superbonus per "mitigare" quota 100
Si pensa infatti all’introduzione di un superbonus del 30% (direttamente in busta paga) per arginare quota 100: per diminuire il numero di coloro che andrebbero in pensione approfittando delle nuove norme i lavoratori in età di pensione che vorranno proseguire nella loro attuale attività lavorativa potrebbero ricevere un incentivo per proseguire a lavorare: un'ipotesi, al momento nulla più.
Ma un bilanciamento del genere potrebbe davvero essere la soluzione corretta e rendere meno pesante per le casse dell'Inps la migrazione pensionistica di cui ha parlato il Presidente dell’Inps Tito Boeri che con l’inizio di quota 100 (e quota 41 poi) è calcolata in 750 mila pensionati in più in pochi mesi e un milione entro due anni.
Che cosa significa quota 100
Quota 100 sarebbe la possibilità per i lavoratori di andare in pensione quando la somma dell'età anagrafica e degli anni di contributi versati è pari almeno a 100. Possono poi essere previsti dei paletti riguardo all'età minima di uscita e a un minimo di anni di contribuzione.
Nel contratto pentaleghista c'è l'impegno a "provvedere all’abolizione degli squilibri del sistema previdenziale introdotti dalla riforma delle pensioni cd. 'Fornero', stanziando 5 miliardi per agevolare l’uscita dal mercato del lavoro delle categorie ad oggi escluse".
"Daremo fin da subito la possibilità di uscire dal lavoro - si legge nel testo - quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100, con l’obiettivo di consentire il raggiungimento dell’età pensionabile con 41 anni di anzianità contributiva, tenuto altresì conto dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti".