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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Pensioni, come cambierà l'importo dell'assegno nel 2019

Dal 1° gennaio entreranno in vigore le nuove regole per la rivalutazione degli assegni

Il 2019 porterà con sé un'importante novità per quanto riguarda le pensioni. Dal 1° gennaio entreranno infatti in vigore le nuove regole per la rivalutazione degli assegni. In sostanza cambia il modo con cui gli importi dei trattamenti pensionistici vengono adeguati all’aumento del costo della vita rilevato dall’Istat, così da mantenere inalterato il potere di acquisto dei pensionati. Gli assegni verranno dunque leggermente ritoccati all'insù, anche se ovviamente non si parla di grandi importi. 

Nel 2018, per fare un esempio, dopo due anni di blocco le pensioni basse hanno subito un aumento fino all’1,1%, mentre le più alte in misura pari allo 0,485%. 

Pensioni, così cambieranno gli assegni nel 2019

Ma nel 2019 come dicevamo entreranno in vigore le "nuove" regole. Nuove per modo di dire, dal momento che si tratta di un meccanismo previsto dalla legge di bilancio del 2001 e che rivaluta le pensioni in base a tre scaglioni di reddito, anziché cinque com'è avvenuto negli anni scorsi. Che cosa cambierà dunque per i pensionati? Uno schema ci aiuterà meglio a capire che cosa dobbiamo aspettarci. 

Le pensioni, come dicevamo, saranno rivalutate in questo modo: 

  • nella misura del 100 per cento per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici fino a tre volte il trattamento minimo INPS;
  • nella misura del 90 per cento per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo INPS;
  • nella misura del 75 per cento per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il predetto trattamento minimo

Le pensioni fino a tre volte il trattamento minimo subiranno dunque una rivalutazione piena. A guadagnarci di più rispetto agli anni scorsi saranno i pensionati che percepiscono un assegno alto. Con gli scaglioni introdotti nel 2013 e rimasti in vigore fino al 2018, ad esempio, chi percepiva una pensione da 5 e fino a 6 volte il minimo, beneficiava di un adeguamento del 50%, quest'anno sarà invece pari al 75%. Ma tutto dipenderà ovviamente dal tasso di inflazione. Senza dimenticare che dal 2019 sono stati rivisti i coefficienti per chi si ritira dal lavoro

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