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Economia Ariano Irpino

Grasso (Cidec): "Nuovo modello per combattere la crisi delle imprese commerciali ed artigianali"

La nota del responsabile provinciale

"La crisi delle imprese commerciali ed artigianali ha dimostrato come di fronte alle situazioni di difficoltà economico-finanziarie sia necessario sempre più trovare un nuovo modello di sviluppo capace di rimette al centro non solo creatività e iniziativa, ma anche riprendere per mano valori che, fino a che la crisi non ha dispiegato tutta la sua forza, avevano sostanzialmente smesso di giocare il ruolo che invece sarebbe loro spettato.
Sul piano economico, l’aggregazione fa la forza e, ci dicono le statistiche, i risultati delle aziende in Rete sono davvero incoraggianti, sia dal lato costi che dal lato ricavi.

Il contratto di rete, è un contratto che può essere stipulato, per una molteplicità di esigenze, tra più imprenditori che perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, obbligandosi, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese, ovvero a scambiarsi informazioni, prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica.

Innanzitutto va precisato che il contrato di rete deve essere:

        sottoscritto digitalmente dai legali rappresentanti di ogni impresa aderente, e    iscritta presso ogni Registro Imprese (R.I.) nel quale sono iscritte le aziende firmatarie,

       redatto per atto pubblico o per scrittura privata autenticata, allorquando si voglia che   la posizione acquisisca una propria soggettività giuridica, e annotato presso il R.I. dove esiste la sede.

In difetto di iscrizione il contratto è sostanzialmente inefficace. Il contenuto del contratto è disciplinato in maniera “rigida”, rendendolo quasi analogo a quello di un formulario che a quello di un contratto le cui clausole possono essere liberamente negoziabili tra le parti.

Tra gli obiettivi della rete figura, in primis, l’ottimizzazione dell’impiego delle maestranze all’interno della rete e sotto tale logica, è stato stabilito che è possibile operare il “distacco” dei lavoratori, sorgendo l’interesse automatico per il distaccante in forza dell’operare della rete. L’interesse ha come obiettivo primario quello di favorire la circolazione dei lavoratori tra imprese collegate da un comune obiettivo coordinato all’interno della rete".

E' la nota di Nicola Grasso della Cidec irpina.

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