rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Irpinia terra di vini: è uscita la guida de L'Espresso

Il fiano, greco, taurasi di due cantine di Montefredane sono tra i migliori. I produttori Sabino Loffredo e Raffaele Troisi gongolano

E' uscita la Guida I Vini d’Italia de L’Espresso 2016. L'Irpinia si conferma terra di vini. 

Il fiano, greco, taurasi di due cantine di Montefredane sono tra i migliori. I produttori Sabino Loffredo e Raffaele Troisi gongolano.
 La cantina dei Loffredo entra nell'élite della guida, si aggiudica le Tre Stelle, ed è tra le prime 18 aziende in Italia. Sia "Pietracupa" di Loffredo che "Vadiaperti" di Troisi piazzano entrambi i bianchi, Fiano e Greco, protetti da due delle tre Docg irpine (Denominazione di origine controllata e garantita).

"La Guida vanta una selezione tra ventimila vini, con un lavoro immenso dei curatori Ernesto Gentili e Fabio Rizzari: in Campania prevalgono proprio i bianchi sui rossi per quantità, quindi Fiano e Greco ma anche Falanghina, sul Taurasi che tocca picchi di eccellenza. Evidente la tendenza di seguire ilmercato: nel mondo il Taurasi compete per qualità con Barolo e rossi toscani, ma con fatica si afferma contro rivali più ricchi di tradizione e forti di una migliore comunicazione" - scrive Antonio Corbo su Repubblica -

 L'Irpinia conferma nei bianchi i valori antichi di cantine note: "Benito Ferrara" nel Greco, "Colli di Lapia" nel Fiano, vitigno che ispira "I Favati" nella felice etichetta bianca di Pietramara, nel fortunato indirizzo enologico di Vincenzo Mercurio. In alto anche "Rocca del Principe", una interessante realtà ormai. 

Essere fuori non significa essere stati bocciati. Sembra questo il caso di "Quintodecimo", la cantina di Luigi Moio a Mirabella, con vini molto costosi e ambiti, tavolta prenotati all'estero ancora prima di essere lanciati.
Con 18 ventesimi nei rossi figurano tre diversi vitigni. Il solito Michele Perillo, leader del Taurasi, con vendemmia 2007. Lo scrupoloso Perillo ha atteso otto anni per poter stupire i fedelissimi di questo vino, che deriva dall'aglianico, attraverso 24 mesi di barrique (botte di rovere da 215 litri) e un altro anno almeno in vetro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Irpinia terra di vini: è uscita la guida de L'Espresso

AvellinoToday è in caricamento