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Economia

Grano Made in Irpinia e Barilla riduce le importazioni

Siglato il contratto con la Barilla per una pasta 100% italiana

Siglato l’ accordo fondamentale per la ripresa dell’agricoltura italiana. E’ stato presentato a Marcianise (Caserta), nello stabilimento della Barilla, dove si produce la pasta Voiello, l’intesa  tra la multinazionale di Parma con gli agricoltori italiani per l’acquisto di 900mila tonnellate di grano duro per la produzione dei vari tipi di pasta.
Si consolida così il percorso per una pasta 100% italiana a marchio Voiello. La FDAI (Filiera degli Agricoltori Italiani), promossa dalla Coldiretti, e la Barilla hanno siglato un accordo per garantire l’origine e la qualità Made in Italy della materia prima. Un percorso che era stato avviato con il progetto di filiera presso lo stabilimento di Marcianise (Caserta), dove centinaia di produttori cerealicoli delle aree interne della Campania e di regioni limitrofe conferiscono il grano “aureo”.

“Un modello da seguire – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – per una filiera cerealicola tricolore. Agricoltori e industria agroalimentare collaborano nella produzione di pasta di alta qualità, grazie al recupero di una varietà antica come il grano Aureo. La quantità di proteine contenute è tale da competere con il grano canadese, che sbarca puntualmente nei nostri porti dopo aver girato mezzo mondo. La pasta ha il 14,5% di proteine, un valore nettamente superiore rispetto al 10,5 – 12% di altri prodotti fatti con semole importate. La qualità produttiva e la filiera corta rappresentano il vero argine contro le speculazioni di qualunque tipo, garantendo un’economia basata su legalità e salubrità. Ecco perché Coldiretti chiede al Parlamento italiano di non ratificare il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement) con il Canada, che rischia di distruggere la cerealicoltura italiana”.
 
"Il Canada è il primo esportatore di grano duro in Italia. Contro il Ceta – precisa la Coldiretti – rischia di scatenarsi una nuova guerra del grano. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano, ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. Da qui la necessità – conclude Coldiretti – di accelerare sul percorso di ratifica ed entrata in vigore dell’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta. Lo schema di decreto, frutto della battaglia del grano lanciata da Coldiretti e condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, è stato inviato alla Commissione Europea a Bruxelles".
In Campania i maggiori fornitori di grano aureo si trovano proprio nelle province di Avellino e Benevento grazie ad un progetto di coltivazione nato nel 2009 per competere con le importazione estere di grano di alta qualità. Questo nuovo tipo di grano ha permesso agli agricoltori irpini di realizzare una produzione altamente sostenibile sotto il profilo ambientale, che consente di risparmiare il 30% di acqua con una riduzione dei costi del 20%, e di ridurre l'emissione di Co2 di quasi il 30%". 
L’accordo siglato con la Barilla è  un punto di arrivo importante che premia il lavoro della filiera agricola campana e permette agli agricoltori campani e italiani di rilanciare il settore era competere di nuovo sui mercati internazionali.
 

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