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Economia

Contributivi figurativi: ecco chi ne ha diritto

A differenza dei contributi effettivi, quelli figurativi non vengono versati dal datore di lavoro, bensì direttamente dall'Inps

I contributi validi per la pensione non vengono versati solo quando si lavora: accanto ai contributi "effettivi", ci sono infatti anche i così detti contributi "figurativi". A differenza dei primi questi ultimi non vengono versati dal datore di lavoro, bensì direttamente dall'Inps (senza alcun onere per il lavoratore). In quali casi? Come spiega l'ente previdenziale, i contributi figurativi sono riconosciuti nei periodi in cui il l'attività lavorativa risulta sospesa, oppure il lavoratore ha percepito una retribuzione in misura ridotta.  

Insomma la differenza tra queste due tipologie di contributi previdenziali è che i contributi effettivi si riferiscono ad un periodo in cui il lavoratore è regolarmente impiegato, mentre quelli figurativi riguardano quei periodi in cui - per diversi motivi - non è possibile lavorare.  

I contributi figurativi sono riconosciuti anche nei periodi in cui l’interessato ha percepito un’indennità a carico dell’INPS (come ad esempio la disoccupazione) ma anche per i periodi coperti, ad esempio, da indennità di malattia o congedo di maternità. Tuttavia ci sono dei casi (come ad esempio per i periodi coperti da Naspi o quelli in cui il lavoratore è posto in cassa integrazione guadagni straordinaria) in cui i contributi figurativi vengono accreditati d’ufficio dall’INPS, altri dove invece è l’interessato a doverne fare domanda.   

Pensioni, gli svantaggi dei contributi figurativi  

Tuttavia è bene tenere a mente che i contributi figurativi a volte non hanno la stessa valenza di quelli effettivi. Ad esempio, per la pensione anticipata sono necessari almeno 35 anni di contributi effettivi, e non più di 5 di tipo figurativo. Ci sono invece dei trattamenti previdenziali - spiega AdnKronos - come la pensione di vecchiaia contributiva, quella anticipata contributiva e la così detta opzione donna, per i quali i contributi figurativi non vengono per nulla riconosciuti.   

Contributi figurativi, in quali casi è necessario fare domanda  

Alcuni esempi di casi per i quali i contributi sono accreditati a domanda sono il servizio militare e le assenze dal lavoro motivate da malattia, donazione, infortunio, maternità, congedo parentale, malattia del bambino, gravi motivi familiari, permessi 104 o aspettativa per lo svolgimento di funzioni pubbliche elettive o per l’assunzione di cariche sindacali.  

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