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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Il Covid raddoppia le imprese con debiti, Confesercenti Campania: "Serve un anno bianco fiscale"

Il presidente regionale Schiavo chiede al governo di assumersi responsabilità nei confronti degli imprenditori

Erano 20mila le aziende campane indebitate prima del Coronavirus. Adesso sono oltre 50mila. È il quadro a tinte fosche della situazione economica regionale che dà Confesercenti.

Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania, spiega: "La Campania è una regione che già prima viveva le sue difficoltà. Stava crescendo con l'attenzione turistica, ma gli altri settori, moda, arredamento, industria, erano imprese con difficoltà ataviche. Poi è arrivato il Covid e ovviamente tutti sono partiti da quelli che erano o i punti di forza o i punti di disavanzo: la Campania partendo da alcuni punti di disavanzo sta affrontando la pandemia con grande difficoltà". 

Prima del Covid - spiega alla Dire - "su 590mila erano circa 20mila le imprese ad avere grande sofferenza con il sistema bancario. Oggi, invece, sono oltre 50mila quelle che hanno contratto un debito che non riescono più a pagare".

"Serve anno bianco fiscale"

"Bisogna fare in modo che il governo centrale si possa assumere la responsabilità di sostenere le imprese per poterle far uscire dalle sabbie mobili mettendo in condizione l'imprenditore di avere economie per rimanere a galla nei prossimi 5-6 mesi", è la proposta di Schiavo. "Poi - prosegue - il governo dovrebbe essere nelle condizioni di creare un anno bianco fiscale nel corso del quale l'obiettivo dell'imprenditore dovrà essere quello di rafforzare le risorse umane che lavorano con lui perchè appena finiranno i sussidi per la cig qui, dove il tasso di disoccupazione è già alto, pioveranno licenziamenti".

Si tratta per il numero 1 regionale di Confesercenti dell'unico modo per "rimettere in moto l'economia del nostro territorio e per evitare di far crescere l'esercito di disoccupati".  L'Italia "è all'altezza di poter avere un contratto con l'Ue che ci dovrebbe stornare 210 miliardi di euro. Di quelli a fondo perduto, che sono pari a quasi la metà, una parte andrebbe data per uscire dalle sabbie mobili e il resto il governo dovrebbe tenerlo per poter mantenere la macchina pubblica in piedi garantendo stipendi a polizia, impiegati, ospedali. E dovrebbe tenere anche un cuscinetto, dai vari aiuti che arrivano, per far sì che lo Stato non chieda soldi agli imprenditori".

Il problema dell'incertezza

La necessità principale è di "chiarezza e trasparenza su quello che sarà domani". "Le imprese sono cadute davanti a una pandemia che nessuno di noi conosceva, che nessuno sapeva quanto sarebbe durata, ma quello che può fare il doppio dei morti dell'economia delle imprese è l'incertezza".

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