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Alto Calore: approvato il piano De Stefano-Ciarcia, ma è polemica

Il nuovo amministratore unico Michelangelo Ciarcia è stato confermato per tre anni alla guida dell'ente come previsto dalla legge Madia

Sarà Michelangelo Ciarcia a guidare l’Alto Calore Spa, con mandato pieno per tre anni. Lo ha stabilito l’assemblea dei sindaci soci chiamata a votare il piano di ristrutturazione aziendale e poi il nuovo amministratore delegato. Ad illustrare il documento teso al ripianamento debiti, sono stati il Presidente dimissionario De Stefano ed il consulente della società Pozzoli. 

"Sono cosciente delle difficoltà dell’Alto Calore, ma parliamo di una società storica, che svolge un servizio essenziale ed ha centinaia di lavoratori. Con l’aiuto della Regione vedremo di sistemare le cose. Tre anni non credo siano sufficienti per salvare Alto Calore ma se i comuni e la Regione si impegneranno come il piano prevede, il debito si abbasserà".

Sono state le dichiarazioni di Ciarcia.  

Come previsto, poi, è stato approvato il piano di ristrutturazione proposto da Lello De Stefano. Bocciata invece la richiesta di rinvio dell’assise proposta, dal sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi, e dai primi cittadini di Montella e Summonte, Ferruccio Capone e Pasquale Giuditta. 

Il piano di ristrutturazione approvato illustrato dal professor Pozzoli prevede il sostegno della Regione attraverso un finanziamento da 20 milioni all’anno sulle opere strategiche, con la possibilità di assorbire sui lavori i dipendenti in esubero dell’Alto Calore, ma anche il recupero dell’evasione, la ristrutturazione del debito ed un aumento di capitale pari a 25 milioni di euro. Entro 90 giorni, la Regione dovrà confermare i suoi impegni e i comuni ottenere dai propri consigli comunali il via libera per l’aumento di capitale. 

Ecco le dichiarazioni rilasciate dal Lello De Stefano: 

"Abbiamo elaborato tutto il possibile, dai crediti alla perequazione fino al risanamento. Credo di aver fatto tutto ciò che dovevo". 

Grande delusione per il sindaco Ciampi, che non ha fatto mancare qualche polemica:  

“De Stefano si è dimesso ed è una cosa che il M5s chiede da tempo. Ovviamente la soluzione Ciarcia non può che essere una soluzione tampone in quanto non tiene conto dei cambiamenti politici avvenuti ad Avellino e che sicuramente non assicura discontinuità. Infatti il sindaco di Avellino ha votato contro l’elezione di Ciarcia ad amministratore unico. Ci auguriamo che i sindaci della provincia vogliano discutere con il Movimento 5 Stelle di una nuova gestione dell’ente. Altrimenti si renderanno complici di avere gli stessi problemi solo con dei nomi diversi. L’acqua è un bene prezioso. Va trattata con trasparenza e onestà. Inoltre avevamo chiesto il rinvio dell’assemblea, ma non è stato fatto. Non si ascolta il Comune capoluogo”, è la conclusione della nota del deputato Carlo Sibilia e del sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi. 

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