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Cronaca Borgo Ferrovia / Via Pianodardine

Vittima dell'amianto, riconosciuto ad operaio l'indennizzo dall'Inail

L'iniziativa di Salerno è per ora la prima messa in piedi dal sindacato. Una sorta di esperimento che potrebbe dare buoni frutti

Operai uccisi dalle fibre di amianto dell'Isochimica. C'è un primo caso di un riconoscimento di un indennizzo dell'Inail post mortem ottenuto dagli eredi di Carmelo Iacobelli, 56enne di Salerno che morì a metà gennaio in seguito ad alcune insufficienze respiratorie.

I medici che lo hanno avuto in cura all’Azienda ospedaliera universitaria di Salerno avevano riscontrato, anche in questo caso per la prima volta, la presenza del mesotelioma pleurico, meglio conosciuto come “malattia da amianto”.

 Il sindacato, dopo una serie di incontri con i vertici provinciali dell’Inail ha ottenuto una piccola apertura. E così da qualche settimane nella sede dell’Inca Cgil di via Robertelli a Salerno, il dottor Baldi sta raccogliendo tutte le cartelle cliniche e i documenti degli ex lavoratori Isochimica per ripresentarle. "Finora – dice – sono tredici le pratiche che stiamo riesaminando. L’obiettivo è quello di riuscire a dimostrare la correlazione tra loro di diverse patologie che finora l’Inail non ha voluto imputare all’amianto". Nei giorni scorsi c’è stato un nuovo incontro con gli organismi provinciali dell’Istituto nel corso del quale è stata confermato l’impegno per assicurare tutti i diritti a questi lavoratori. Il riconoscimento può essere ottenuto anche a distanza di anni, ma molti non ne sono a conoscenza. L’iniziativa di Salerno è per ora la prima messa in piedi dal sindacato. Una sorta di esperimento che potrebbe dare buoni frutti."Per questo – è l’appello di Baldi – invitiamo tutti quelli, salernitani e non, che hanno lavorato all’Isochimica a contattare il sindacato per chiedere informazioni e consigli".

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