Vendita clandestina di armi, il 41enne sceglie il patteggiamento
La sentenza riguarda tutti i capi di imputazione, tra cui il traffico clandestino di armi, le partecipazioni criminali e la detenzione illegale di munizioni e armi
Nella giornata odierna, per i reati contestati a Fabrizio Antonio, è stata concordata una pena finale di tre anni e sei mesi di reclusione, oltre a una multa di 6.000 euro. La sentenza riguarda tutti i capi di imputazione, tra cui il traffico clandestino di armi, le partecipazioni criminali e la detenzione illegale di munizioni e armi.
Venerdì scorso, l'avvocato Carmine Ruggiero, difensore di fiducia di Fabrizio Antonio insieme a Roberto Sellitto, ha ottenuto l'approvazione del Pubblico Ministero per questa decisione. Nella stessa giornata, il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Fabrizio Ciccone ha accolto anche la richiesta di sostituzione della misura cautelare. L'avvocato aveva chiesto la conversione della pena in una misura di detenzione domiciliare, e questa richiesta è stata accolta dal GIP con il consenso del Pubblico Ministero.
Cessione di armi a persone con precedenti penali e falsificazione dei moduli
L'uomo era stato incarcerato a seguito di una vicenda legata alla cessione di armi a persone con precedenti penali e alla falsificazione dei moduli della sua armeria, la quale è stata chiusa nel novembre scorso. Le indagini, condotte dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Avellino e della stazione di Pratola Serra, sono state coordinate dal pm Luigi Iglio. Le autorità competenti hanno condotto un'approfondita analisi sulle attività illegali di Fabrizio Antonio, che includevano la vendita di armi a individui con precedenti penali e la falsificazione dei documenti nella sua armeria ormai chiusa.