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Cronaca

Valle del Sabato-Valle dei tumori: i cittadini scrivono a De Luca

I residenti respirano quotidianamente sostanze altamente nocive. La salute di oltre 30mila persone è messa costantemente a rischio

I residenti della Valle del Sabato continuano la loro lotta. Queste persone respirano quotidianamente sostanze altamente nocive e, ormai, la salute di oltre 30mila persone è messa costantemente a rischio. Il dottor Mazza, portavoce dei cittadini, ha inviato un documento al Governatore De Luca. L’obiettivo del medico è chiedere un confronto risolutore.

Riportiamo il documento nella sua integralità:

“La Valle del Sabato ed in particolare Pianodardine, con i suoi numerosi insediamenti industriali, rappresenta senza dubbio una rilevante risorsa in termini di occupazione per la provincia di Avellino ma essi pongono, nel contempo, rilevanti problemi di impatto ambientale soprattutto per la vicinanza degli opifici ai centri residenziali. La contiguità tra nucleo industriale e nuclei abitativi è diventato nel corso degli anni un problema sempre più complesso e di difficile soluzione. Pertanto sarebbe auspicabile mettere in atto scelte che vadano ad alleggerire l’attuale pressione antropica dovuta agli impianti esistenti.

Nel 2001 l’insediamento dello STIR nella zona ASI di Pianodardine ha notevolmente peggiorato la qualità di vita delle migliaia di persone che abitano nelle vicinanze dell’impianto. Va inoltre osservato, che i cittadini dei comuni di Avellino (Pianodardine e Borgo Ferrovia), Montefredane, Manocalzati, Atripalda, Pratola Serra e Prata P.U., nel corso degli ultimi anni fino ad oggi, sono spesso costretti a convivere con rumore assordante anche di notte e con la presenza di sgradevoli ed insopportabili cattivi odori, causa di difficoltà respiratorie soprattutto nei bambini. Parliamo di una popolazione maggiormente esposta di circa 30 mila abitanti.

L’ARPAC nel descrivere l’inquinamento della Valle già nel lontano 2005 affermava che siamo di fronte ad un Inquinamento diffuso per tutte le matrici indagate (Aria, Suolo, Sottosuolo, Acque Superficiale e Fiume Sabato), sollecitava gli organi competenti ad ulteriori indagini sulla zona e di progettare opportune strategie per la minimizzazione degli impatti esistenti. Dopo ben 11 anni i suggerimenti forniti da ARPAC sono stati completamente disattesi.
Vale ricordare che già nel Piano Regionale di Risanamento e di Mantenimento della Qualità dell'Aria (Regione Campania, 2007) l'Area Avellinese ed Atripaldese sono state segnalata come "zone di risanamento" per il biossido di azoto, con indicazione dei comuni di Avellino e Atripalda in cui si verificavano "superamenti".
L’associazione “Salviamo la Valle del Sabato”, interpretando un diffuso ed evidente malcontento, contrassegnato spesso da esasperazione, mostrato pacificamente ma “rumorosamente” nella grande manifestazione popolare Arcella-Pianodardine dello scorso 27 agosto, ritiene che la nostra Valle , che Lei ben conosce, non sia nelle condizioni di ospitare ulteriori impianti per lo smaltimenti dei rifiuti urbani provenienti da tutta la provincia di Avellino e contemporaneamente sopportare da sola tutti i disagi e i rischi relativi all’ubicazione dei suddetti impianti. A nostro parere è opportuno, quindi, che l’impiantistica necessaria sia opportunamente dislocata su tutto il territorio provinciale.

Alla luce dei fatti esposti, l’associazione, Le chiede un incontro per poter discutere con Lei sia del problema dello smaltimento dei rifiuti nella Valle del Sabato, sia del grave problema di inquinamento ambientale che ci affligge da anni. Il suo aiuto ci è indispensabile per poter iniziare finalmente un’opportuna opera di tutela e risanamento che sappia conciliare le esigenze del mondo del lavoro, il rispetto dell’ambiente e della salute umana. In attesa di un cordiale riscontro porgiamo distinti saluti”.

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