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Cronaca

Vaccini anti-Covid anche ai bambini con meno di 12 anni: "Trial in fase avanzatissima"

Ad auspicare il via libera è è Franco Locatelli, presidente del Css, che ricorda come ci siano stati anche tra i giovanissimi 12 morti e 300 ricoveri

I trial sul vaccino anti-Covid per gli under 12 "sono in fase avanzatissima e i dati sono in valutazione presso le agenzie regolatorie Ema per l'Ue e Fda per gli Usa. Proprio perché è fondamentale coprire anche la fascia sotto i 12 anni d'età, l'American Academy of Pediatrics addirittura ha lanciato un appello perché la Fda acceleri il processo di revisione. Io cito i 28 bambini e ragazzi che purtroppo nel nostro Paese hanno perso la vita per Covid. Anche sotto i 12 anni purtroppo abbiamo assistito a casi a esito infausto". A parlare, intervenuto  a 'L'Aria che tira - Estate' su La7, è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico per l'emergenza Covid che dunque auspica un via libera imminente per le vaccinazioni anche sotto i 12 anni. 

La paura degli effetti collaterali del vaccino Covid, ha aggiunto Locatelli, "è una paura immotivata, perché abbiamo tutte le evidenze che la vaccinazione in questa fascia d'età con i vaccini a mRna è assolutamente sicura, non provoca effetti collaterali rilevanti e protegge, oltre che dal rischio di complicanze fatali, anche dal rischio di sviluppare una patologia grave come la famosa sindrome multi-infiammatoria sistemica. Non sono pochi, sono nell'ordine di 300, i casi registrati in Italia di ricovero nelle strutture ospedaliere e addirittura nelle terapie intensive con una permanenza di parecchi giorni per questa complicanza", di Covid.

"Il vaccino protegge eccome dall'infezione"

Il coordinatore del Cts ha poi precisato che il vaccino Covid "protegge eccome dall'infezione" da Sars-CoV-2 sebbene, com'è ovvio, non nel 100% dei casi. "Qualsiasi vaccino tra quelli approvati protegge in più del 95% dei casi da malattia grave e in percentuale anche più alta dalla patologia fatale. Ci può essere un 10-12% di soggetti che si infettano senza sviluppare patologia grave e il loro carico virale di fatto scema e si riduce molto più velocemente rispetto ai non vaccinati. Quale ulteriore misura di precauzione può essere considerata in persone che stanno per tante ore assieme e hanno un'alta socialità? I dati dell'Istituto superiore di sanità dimostrano un'efficacia vaccinale contro l'infezione dell'88%".

Chi dovrà fare la terza dose

Quanto alla terza dose "ha un suo forte razionale scientifico per i pazienti che hanno un'alterata funzionalità del sistema immunitario", come "chi ha una patologia oncologica o oncoematologica, piuttosto che i riceventi di un trapianto di organo solido, giusto per citare due di queste categorie". Invece "per la terza dose nei soggetti fragili per patologia concomitante o ragioni anagrafiche credo che il discorso vada affrontato in una prospettiva un po' diversa. Noi non sappiamo compiutamente quanto dura la protezione immunologica, certamente sappiamo che arriva a 9 mesi, ma molto probabilmente si estende anche di più. Quindi, se e quando sarà necessaria una terza dose è tutta una questione da discutere e analizzare in maniera precisa, anche perché non dimentichiamoci che abbiamo ancora popolazioni che devono completare il ciclo vaccinale".

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