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Cronaca

Tentata estorsione all'Ultrabeat, la Corte d'Appello conferma la condanna per Romagnuolo e Ferrante

I due, nell'aprile scorso, sono stati condannati per tentata estorsione e danneggiamento nei confronti del titolare del noto locale avellinese Ultrabeat, Gianpio Genovese

Nella giornata di oggi è giunta la decisione dei giudici della Corte di Appello di Napoli per Alessio Romagnuolo (25 anni), difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria, e Claudio Ferrante (22 anni), difeso dallo stesso Santamaria e dall’avvocato Valeria Verrusio. I due, nell'aprile scorso, sono stati condannati per  tentata estorsione e danneggiamento nei confronti del titolare del noto locale avellinese Ultrabeat, Gianpio Genovese. 

Alessio Romagnuolo e Claudio Ferrante, in primo grado, sono stati condannati a un anno e tre mesi di reclusione per quanto riguarda la tentata estorsione. Ulteriori quattro mesi di reclusione per l'episodio del danneggiamento alla pasticceria Pacilio. Assolti, invece, dalle accuse di minacce a Sebastiano Sperduto e per il possesso di arma da fuoco. 

In data odierna, invece, la Corte di Appello rigettava il reclamo presentato dai legali degli imputati - che avevano impugnato la sentenza emessa nell'aprile scorso dal Tribunale di Avellino. Confermata, quindi, la sentenza di primo grado. 

Minacce a un dipendente e al titolare dell'Ultrabeat

I fatti risalgono al 18 ottobre 2021, quando i due imputati, in evidente stato di ebbrezza, sono entrati all'interno del locale di Via Cannaviello, tentando di aggredire un dipendente dell'Ultrabeat (nello specifico, un buttafuori con il quale, già due giorni prima, vi era stata una rissa). Sia il Romagnuolo che il Ferrante avrebbero rivolto minacce di morte nei confronti del buttafuori, fatto che costituirebbe un ulteriore capo d'imputazione. Ma non solo: i due avrebbero anche intimato il proprietario dell'Ultrabeat, Gianpio Genovese, a consegnare loro una cospicua somma di denaro: “Mi devi dare cinque carte…Tu a domenica non arrivi…”. Qualche giorno dopo il blitz all'Ultrabeat, alcuni colpi di arma da fuoco sono stati esplosi nei pressi dell'abitazione del Romagnuolo, in località Quattrograne. Un episodio che, si suppone, possa essere collegato a quanto accaduto la notte del 18 ottobre scorso.

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