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Cronaca Centro / Via Francesco Scandone

Telefonino in aula all'esame di Stato, studenti sospesi si rivolgono al Tar

Liceo Colletta di Avellino, due studenti alla seconda prova scritta sono stati colti mentre avevano uno smartphone acceso. I commissari li hanno sospesi ma ora la vicenda si trascina in un'aula di Tribunale. C'è una sentenza del Consiglio di Stato che potrebbe ribaltare la sospensione.

In un primo momento si pensava ad un chiacchiericcio. Ma ora c’è l’ufficialità che il fatto è realmente accaduto. Due maturandi sono stati sorpresi con il cellulare durante la prova di latino tenutasi al Liceo Colletta di Avellino.  L’apparecchio non è passato inosservato al presidente della Commissione e ad un membro che hanno attivato la procedura di sospensione dei due studenti.

Nel contempo è stata avvertita anche la provveditore Rosa Grano che sul caso ha annunciato: “Il fatto è avvenuto, lo smartphone era collegato in rete e sulla versione di Tacito. Purtroppo le regole vanno rispettate. E un fatto sconcertante, i due studenti hanno un buon curriculum scolastico non capisco a cosa gli servisse copiare visto il percorso brillante nei cinque anni”.

Sull’aspetto curriculare dei due studenti rimarca anche la dirigente scolastica Claudia La Pietra. “Sempre tra i migliori a scuola, uno che si avvicina alla media dell’otto, l’altra anche di più. Mi hanno riferito di aver portato il telefonino solo per una questione di ansia e perché soggetti a problemi di salute in modo da avvertire subito i familiari. Ora aspettiamo il pronunciamento del Tar”. Sarà dunque un’aula di tribunale a pronunciarsi.

C’è un precedente: Consiglio di Stato – Sentenza n. 4834 del 12 settembre 2012. In questo caso è stato sospeso il provvedimento di esclusione di una studentessa dalle prove dell’esame di stato, conclusive dell’anno scolastico 2011/2012, disposta in quanto la candidata risultava “sorpresa… a copiare da un telefono cellulare palmare”.

Il Collegio invero ritiene il carattere non vincolante della misura repressiva, e conseguentemente la necessità che la condotta sanzionabile trovasse più approfondita valutazione, in rapporto alle circostanze di fatto in concreto rilevabili ed all’intero curriculum scolastico della candidata; la sanzione deve cioè essere applicata motivatamente, non prescindendo dal contesto valutativo dell’intera personalità e del percorso scolastico dello studente, secondo i principi che regolano il cosiddetto esame di maturità. Non potevano dunque ignorarsi, nel caso di specie, il brillante curriculum scolastico della candidata (ammessa all’esame con un giudizio che ne evidenziava “le notevoli capacità, il personale vivace interesse e il costante costruttivo impegno”), né le peculiari circostanze, che caratterizzavano il fatto contestato (svolgimento di una delle tracce previste per la prova di italiano e solo al termine di tale prova inizio di un nuovo elaborato, con l’ausilio appunto del palmare, per uno stato d’ansia probabilmente riconducibile anche a problemi di salute.

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