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Cronaca

Sventata evasione dal carcere di Bellizzi: due detenuti bloccati

Due detenuti di nazionalità rumena hanno tentato di fuggire dalla casa circondariale di Bellizzi, ma il tentativo di evasione veniva prontamente sventato

Due detenuti di nazionalità rumena hanno tentato di fuggire dalla casa circondariale di Bellizzi ma, come denunciato da Franco Volino, segretario provinciale della UilPa Polizia Penitenziaria, il tentativo di evasione veniva prontamente sventato: 

Complimenti ai poliziotti penitenziari che prestano servizio al carcere di Contrada S. Oronzo

 “Complimenti ai poliziotti penitenziari che prestano servizio al carcere di Contrada S. Oronzo i quali con professionalità e acume investigativo sono venuti a conoscenza di quanto volessero mettere in atto. Infatti, il Comandante del Reparto coadiuvato dagli Ispettori e da una cospicua aliquota di personale di polizia penitenziaria chiamata in servizio, hanno nell’immediatezza organizzato un intervento nel reparto ove si trovavano i due aspiranti fuggitivi”.

Il tentativo di fuga

“Durante le operazioni, oltre al rinvenimento di un micro telefono si è accertato effettivamente che ai due rumeni bastava veramente poco per evadere. Un plauso a tutti i poliziotti penitenziari del reparto dell’istituto di Avellino Bellizzi i quali anche in questo momento di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 che ha causato forte stress lavorativo e tensione, ancora una volta hanno dimostrato grande impegno, professionalità e forte senso del dovere”.

"Colti con le mani nell’acqua e farina: era intonaco fatto in modo artigianale"

Sul clamoroso tentativo di fuga si è espresso anche il SAPPE. Questoe le dichiarazioni di Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del SAPPE:

“Colti con le mani nell’acqua e farina: era intonaco fatto in modo artigianale. I due albanesi erano pronti a procurarsi la libertà, il ricordo della polizia penitenziaria di Avellino va al lontano 12.12.2012 quando quattro detenuti riuscirono ad evade dall’istituto di contrada polverista. Questa volta invece la Polizia Penitenziaria è arrivata in tempo. Prima che iniziassero i veri e propri lavori di estrazione dei mattoni dal muro. I due detenuti di nazionalità albanese dovevano espiare rispettivamente altri tre e dieci anni di reclusione. Volevano raggiungere la libertà ma i baschi azzurri di Avellino hanno, con un intervento straordinario, guidati dal comandante di reparto e dal responsabile dell’unità operativa, hanno sventato quella poteva rilevarsi con molta probabilità una vera e propria evasione. Da tempo si lavora in sotto organico nell’istituto di Avellino e nonostante ci sono state importanti scarcerazioni a causa del covid 19, la popolazione detenuta si è ridotta di quasi 70 unità, la polizia penitenziaria continua a svolgere il proprio lavoro con senso di abnegazione al servizio e al senso di appartenenza. Plauso ai colleghi intervenuti nell’operazione.......”. “Nella stessa operazione di ieri sera è stato anche rinvenuto un cellulare, in altra cella dello stesso reparto ove è stato scoperto il tentativo di evasione”, aggiunge Fattorello. “Ancora una volta si distingue il personale della Polizia Penitenziaria che con alta professionalità e senso del dovere garantisce la legalita' negli Istituti Penitenziari. Come ieri sera nell'Istituto della Casa Circondariale di Avellino ove una trentina di unità del Corpo sono state impegnate sino a tarda ora ed alle quali va il compiacimento del SAPPE della Campania”.

Il SAPPE, con il Segretario Generale Donato Capece, torna a sottolineare le criticità delle carceri italiane: “L’altro giorno a Rebibbia due detenuti sono riusciti ad evadere ed oggi l’attenzione del personale ad Avellino ha scongiurato una nuova grave evasione. Nei 200 penitenziari del Paese l’affollamento nelle celle resta significativamente alto rispetto ai posti letto reali, quelli davvero disponibili, non quelli che teoricamente si potrebbero rendere disponibili. Un problema è la mancanza di lavoro, che fa stare nell’apatia i detenuti. Un altro è l’assenza di provvedimenti concreti verso chi infrange le regole all’interno dei penitenziari- Ma va evidenziato anche che l’organico di Polizia Penitenziaria è sotto di 7mila unità e che il carcere non può continuare con l’esclusiva concezione custodiale che lo ha caratterizzato fino ad oggi. E fatelo dire a noi che stiamo tra i detenuti, in prima linea, 24 ore al giorno. Servono con urgenza nuovi provvedimen ti per garantire ordine e sicurezza in carcere”.

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