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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Strage del bus a Monteforte: attesa per l'udienza preliminare

L'udienza si svolgerà in alcune aule dell'ex Carcere Borbonico, che si sta allestendo in modo da poter contenere le 175 parti civili e oltre cinquanta avvocati

 Al via giovedì 16 luglio, ad Avellino, l’udienza preliminare per la morte di 40 persone che il 28 luglio 2013 precipitarono da un viadotto della A16 a bordo di un bus: il gup Gianfrancesco Fiore dovrà decidere sulle 15 richieste di rinvio a giudizio presentate dalla procura, per omicidio colposo e disastro colposo. L’udienza si svolgerà in alcune aule dell’ex Carcere Borbonico, che si sta allestendo in modo da poter contenere le 175 parti civili e oltre cinquanta avvocati.

Le richieste di rinvio a giudizio - firmate dal procuratore capo di Avellino Rosario Cantelmo e dai pm Adriano Del Bene e Cecilia Annecchini - riguardano Giovanni Castellucci e Riccardo Mollo, rispettivamente ad di Autostrade per l’Italia e direttore generale. Con loro, i funzionari della società Michele Renzi, Paolo Berti, Nicola Spadavecchia, Bruno Gerardi, Michele Maietta, Gianluca De Franceschi e Gianni Marrone, insieme al responsabile delle barriere di sicurezza, Massimo Fornaci, e a Marco Perna, responsabile per la società Autostrade del «progetto di sostituzione e potenziamento delle barriere di sicurezza e del bordo laterale» dell’A16 Napoli-Canosa, e al coordinatore del posto di manutenzione, con sede a Cassino (Frosinone), Antonio Sorrentino. Altri tre indagati, oltre che di omicidio plurimo colposo e disastro colposo sono chiamati a rispondere di falso in atto pubblico e per questo vennero arrestati nel luglio del 2014. Si tratta di Gennaro Lametta, proprietario del bus, e dei dipendenti della Motorizzazione Civile di Napoli, Vincenzo Saulino e Antonietta Ceriola: avrebbero attestato falsamente l’avvenuta revisione del veicolo che, al momento dell’incidente, aveva percorso 800mila chilometri.

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